Vai al contenuto

Morte di Marco Simoncelli, il rimpianto del padre: “Ho avuto un presagio, dovevo fermarlo”

Pubblicato: 23/10/2024 11:28

Sono passati 13 anni, ma il ricordo di Marco Simoncelli è ancora vivido. Quel 23 ottobre 2011, durante il GP di Malesia a Sepang, Marco perse la vita in modo tragico. Oggi avrebbe 37 anni, forse ancora in sella alla sua moto, magari al fianco del suo amico Valentino Rossi. Rossi lo ricorda così: “Sono passati anni, ma a me sembra di averlo visto due mesi fa. A volte lo sogno, ed è una sensazione davvero bella.”
Leggi anche: Luigi Rocca, morto l’ex calciatore dell’Inter: malore durante una partita con gli amici

La Fondazione Simoncelli

Il papà di Marco, Paolo Simoncelli, ha tenuto vivo il ricordo di suo figlio attraverso la Fondazione Simoncelli e il team Moto3, la SIC58 Squadra Corse. Il numero 58, quello di Marco, è ancora lì, sulle piste, impresso nei cuori degli appassionati. Oggi, però, Paolo racconta un ricordo che gli dà ancora i brividi, legato proprio a quel maledetto giorno a Sepang.

Quel brutto presagio di papà Paolo

La memoria di Paolo si concentra su un dettaglio: quell’asciugamano rovesciato sulla testa di Marco, poco prima della partenza. “È l’unico rimpianto della mia vita, non avergli fatto girare quell’asciugamano. Ogni volta che guardo quell’immagine, mi fa male.” Era una giornata caldissima, e quell’asciugamano bagnato serviva a Marco per rinfrescarsi prima della gara. Paolo lo vide, sentì che qualcosa non andava, ma non fece nulla. “Quello stesso giorno, ho posato quell’asciugamano nel box come facevo di solito, ma mi è caduto tutto per terra.”

Il racconto continua, con una sensazione gelida che attraversa Paolo mentre va a vedere la gara: “Appena ho varcato il cancello, mi è arrivato addosso un vento gelato che sapeva di morte, lo giuro. Una sensazione proprio di morte, al punto che mi sono detto ‘Devo andare a fermare Marco’. Ma mancava un minuto all’inizio della gara, ormai non c’era più tempo.”

Quella sensazione di morte, dice Paolo, l’ha avuta solo quel giorno. “Non ho mai pensato che Marco potesse morire. Ho sempre pensato a un incidente, a un’invalidità, magari che potesse rimanere su una sedia a rotelle. Ma mai che potesse morire.” Paolo non si perdona quell’asciugamano rovesciato, lo chiama il suo unico rimpianto. “Io e mia moglie rifaremmo tutto, perché Marco era felice. Ma quell’asciugamano che non ho voluto girare per non disturbarlo ce l’ho nella mente.”

Il destino da erede di Valentino

Marco Simoncelli, con la sua chioma riccioluta e il sorriso scanzonato, aveva conquistato il cuore di tutti. Doveva essere l’erede di Valentino Rossi, ma il destino ha deciso diversamente. Eppure, ovunque si trovi adesso, Marco sa che il suo ricordo è ancora vivo. La sua passione, il suo spirito, continuano a ispirare chi lo ha amato.

Continua a leggere su TheSocialPost.it