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Processo Turetta, Gino Cecchettin: “Ho capito chi è Filippo” – La Diretta

Pubblicato: 25/10/2024 16:12
turetta volto

Filippo Turetta si prepara a rompere il silenzio. Sarà presente in aula per la seconda udienza del processo per l’omicidio di Giulia Cecchettin. L’avvocato Giovanni Caruso ha confermato la sua partecipazione all’interrogatorio. Questo incontro segna un momento molto importante, poiché Turetta incrocerà lo sguardo di Gino, il padre della vittima.
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Turetta ha promesso di parlare apertamente. Ha dichiarato: «Confesserò per onorare la memoria di Giulia». Questa confessione avverrà dopo quasi un anno dall’omicidio, avvenuto l’11 novembre scorso 2023. Il giovane, scappato in Germania dopo il delitto, si trova ora nel carcere di Verona.

16.00 Turetta: “Chiedere scusa sarebbe stato ridicolo”

“Non penso al mio futuro, l’unica cosa a cui penso è che sia giusto affrontare questo ed espiare la colpa per quel che ho fatto – ha detto Turetta – Mi sento in colpa a pensare al futuro, di lei che non c’è più”. In aula ha poi aggiunto: “Non so perché non ho chiesto scusa ma penso che sia ridicolo e fuori luogo, vista la grave ingiustizia che ho commesso. Sarebbe ridicolo dare semplici scuse per qualcosa di inaccettabile. Potrebbero solamente creare ulteriore dolore per le persone che già provano dolore per quel che è successo. vorrei evitarle e sparire”.

14:00 – Gino Cecchettin lascia l’aula dopo le parole di Turetta

Per Cecchettin “rivivere gli ultimi momenti di vita di Giulia è stato doloroso”. Le parole di Turetta gli hanno permesso di stabilizzare l’opinione che ha del ragazzo: “Ho capito benissimo chi è Filippo Turetta, non ho bisogno di restare, per me è chiarissimo e per me la vita del prossimo è una cosa sacra“.

12:56 – Filippo Turetta piange in aula: “Avevo percepito l’impossibilità di tornare con lei”

Sentivo di aver perso per sempre la possibilita’ di tornare insieme, di non sentirla mai piu’. Ho percepito la
possibilita’ di perdere il rapporto”. E per la prima volta dall’inizio dell’interrogatorio Filippo Turetta piange
pronunciando queste parole.

“Volevo tornare assieme a lei, soffrivo molto e provavo risentimento verso di lei. Avevo rabbia perche’ soffrivo di questa cosa e questo mi ha sconvolto”.

12:10 – Gino Cecchettin con lo sguardo su Turetta, la reazione di lui

Gino Cecchettin, in aula, non cede lo sguardo, che tiene fisso su Filippo Turetta. I suoi occhi però non incontrano mai avvero quelli del ragazzo, che per tutto il tempo tiene lo sguardo basso.

11:50 – La descrizione dell’omicidio: “Non guardavo bene dove colpivo”

Filippo Turetta ha raccontato dell’omicidio: “Deve esserci stato un momento in cui nel tragitto lei si muoveva e magari volevo farla stare ferma. Mi sono girato e l’ho colpita, una volta alla coscia, anche se non guardavo bene dove colpivo, un po’ a caso”

10:32 – Turetta ammette la premeditazione: “Ho detto delle bugie, avevo scritto le liste”

Nonostante in un primo momento Turetta avesse parlato di scatto improvviso, di non premeditazione, in aula ha rivelato di aver premeditato la violenza, la fuga e la possibilità di fermare Giulia e privarla della sua libertà.

10:01 – Filippo Turetta in aula, la deposizione. “Volevo toglierle la vita”

La deposizione di Turetta è molto forte: “Ho pensato di rapirla, e anche di toglierle la vita, ero confuso, io volevo stare ancora assieme a lei. Ero arrabbiato, era un bruttissimo periodo, volevo tornare assieme a lei e per quello ho ipotizzato questo piano per quella sera”. Parla anche della memoria difensiva che ha scritto: “in più volte nel tempo, ricostruendo quanto era accaduto, per mettere ordine. Ho cominciato a febbraio-marzo, e ho proseguito tutta l’estate, fino a questi giorni. Prima ho scritto di getto, poi ho riletto e messo in ordine quelle parti che di getto non avrei potuto scrivere”.

Filippo Turetta ricorda gli attimi più agghiaccianti

In aula, Turetta racconterà la serata trascorsa con Giulia in un centro commerciale. Ha cercato di convincerla a tornare insieme e ha ammesso che la sua rabbia è esplosa quando ha capito di averla persa. La violenza è iniziata nel parcheggio, a pochi passi da casa Cecchettin. Turetta ha affondato il coltello per la prima volta e poi ha continuato nell’area industriale di Fossò.

Turetta ricorda momenti drammatici: «Mi ricordo che era rivolta all’insù, verso di me. Si proteggeva con le braccia mentre la colpivo». La confessione continua con dettagli inquietanti: «L’ultima coltellata l’ho data sull’occhio. Giulia era come se non ci fosse più». Dopo il delitto, ha caricato il corpo sui sedili posteriori dell’auto e ha cercato di fuggire.

“Cercavo il coraggio per suicidarmi”

Turetta ha rivelato anche i suoi pensieri dopo l’omicidio: «Cercavo notizie che mi facessero stare male da avere il coraggio di suicidarmi». Ma le speranze dei suoi genitori lo hanno fatto desistere dall’idea. La procura accusa Turetta di omicidio volontario aggravato da premeditazione e crudeltà. Gli vengono contestati anche sequestro di persona e occultamento di cadavere. Ha spiato Giulia con un’app sul cellulare e avrebbe pianificato tutto nei minimi dettagli.

La questione delle app-spia

Il caso solleva interrogativi sulle app-spia. L’esperto Matteo Flora spiega che queste app sono costose e riservate a forze dell’ordine o criminalità. È più probabile che Turetta abbia utilizzato funzioni già presenti nel cellulare, che di norma servono a rintracciarli in caso di furto o smarrimento.

Sarà un processo-lampo

Il processo avanza rapidamente. La Corte d’Assise ha fissato la sentenza per il 3 dicembre. Turetta sarà interrogato giovedì e la discussione si svolgerà a fine novembre. La scelta del rito immediato punta a limitare l’attenzione mediatica sul caso.

Il processo per l’omicidio di Giulia Cecchettin continua a tenere alta l’attenzione del pubblico. La storia di Filippo Turetta diventa sempre più intricata e drammatica, mentre tutti attendono risposte e giustizia per una vita spezzata.

Elena Cecchettin non sarà in aula

Sui social Elena Cecchettin, sempre in prima linea nella difesa e nella memoria della sorella Giulia e delle altre donne uccise per violenza di genere, ha detto: “Oggi e lunedì 28 ottobre non sarò presente in aula – scrive sui social-. Non per disinteresse, ma per prendermi cura di me stessa. Sono più di 11 mesi che continuo ad avere incubi, 11 mesi che il mio sonno è inesistente o irrequieto. La mia salute mentale e soprattutto quella fisica ne hanno risentito. Ho perso il conto delle visite mediche che ho dovuto fare nell’ultimo anno. Seguirò a distanza anche tramite i miei legali, tuttavia non parteciperò. Sarebbe per me una fonte di stress enorme e dovrei rivivere nuovamente tutto quello che ho provato a novembre dell’anno scorso. Semplicemente non ne sono in grado”. “Sono umana, e come tutti non sono invincibile”.

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Ultimo Aggiornamento: 25/10/2024 16:14