A 40 giorni di vita, Matteo rischiava la cecità, ma la tecnologia 3D e la prontezza dei medici hanno cambiato il suo destino. Colpito da una rara e grave patologia oculare, oltre a una cataratta congenita, Matteo ha ricevuto un intervento pionieristico presso l’ospedale Molinette di Torino. È il primo caso al mondo di chirurgia su entrambi gli occhi di un neonato per risolvere sia la parte anteriore che quella posteriore, grazie alla tecnologia 3D. Il professor Michele Reibaldi e la sua équipe, con l’aiuto di Matteo Scaramuzzi, hanno guidato l’intervento, reso possibile anche grazie al supporto delle équipe di Anestesia e Rianimazione pediatrica dell’ospedale Regina Margherita.
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“Abbiamo vissuto giorni di grande paura”
La famiglia ha vissuto giorni di grande tensione. “Più che per l’intervento eravamo in ansia per l’anestesia”, confessano mamma Carmen e papà Antonio. Dopo le due ore di intervento, i genitori si sono stretti in un abbraccio di sollievo: “Quando ci hanno detto che tutto era andato bene abbiamo avuto un tuffo al cuore. Che sollievo! È un percorso non ancora finito, ma il peggio è alle spalle, ora non smettiamo di coccolare il nostro bimbo”.
L’intervento è stato programmato con grande precisione: non poteva avvenire nei primissimi giorni di vita di Matteo, ma nemmeno oltre le sei-sette settimane, periodo entro il quale un’opacità simile impedirebbe alla vista di svilupparsi. La scelta del momento ideale per l’operazione ha permesso ai medici di agire in tempo.
Come funziona la tecnologia 3D usata per Matteo
La tecnologia 3D ha giocato un ruolo fondamentale, offrendo una visione profondità necessaria per operare su un occhio minuscolo come quello di un neonato. “La tecnica permette al chirurgo una percezione della profondità molto più accurata rispetto ai tradizionali microscopi”, spiegano alle Molinette, e proprio questo dettaglio ha reso possibili le delicate manovre necessarie.
Dopo l’operazione, Matteo verrà monitorato costantemente per garantire che la guarigione proceda al meglio e che possa sviluppare la vista. “La tempestività e la competenza degli specialisti della Città della Salute di Torino hanno offerto a Matteo una concreta possibilità di vedere la bellezza del mondo attorno a sé”, dichiara l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi. Anche Giovanni La Valle, direttore generale dell’azienda ospedaliera, ha lodato l’intervento: “Questo è un esempio significativo di come l’innovazione tecnologica permetta di affrontare casi un tempo ritenuti impossibili, dando nuove speranze a un neonato come Matteo”.
Grazie alla determinazione dei medici e al coraggio della famiglia, Matteo potrà crescere e scoprire il mondo con i suoi occhi.