A Piacenza, la tragedia della giovanissima Aurora, morta a soli 13 anni dopo essere precipitata da un condominio, è ancora avvolta nel mistero. Per fare chiarezza su quanto accaduto venerdì 25 ottobre, oggi pomeriggio a Pavia sarà eseguita l’autopsia sul corpo della ragazza, un esame cruciale per risalire alle cause e alle circostanze della sua morte. L’incarico è stato affidato dal pubblico ministero Simone Purgato della Procura per i minorenni di Bologna al medico legale Giovanni Cecchetto, che avrà il compito di raccogliere elementi utili per capire se la ragazza abbia subito violenze o se ci siano tracce di una colluttazione prima della caduta.
Nel caso, il fidanzato di 15 anni di Aurora è stato indagato per omicidio volontario, sebbene sia a piede libero. L’avvocata della famiglia di Aurora, Lorenza Dordoni, ha dichiarato che l’autopsia è un passaggio decisivo per chiarire cosa sia davvero accaduto, escludendo l’ipotesi dell’incidente o del suicidio, come confermato dai familiari della giovane. Altri accertamenti potrebbero includere analisi tossicologiche e genetiche, qualora fossero necessari ulteriori approfondimenti.
Aurora avrebbe dovuto andare a scuola quella mattina, ma si era recata invece all’ultimo piano del palazzo di via IV Novembre, da dove è poi precipitata. Con lei c’era il fidanzato, una relazione che, secondo i racconti della madre, si era dimostrata problematica: Aurora aveva segnalato comportamenti ossessivi e gelosi del ragazzo ai servizi sociali solo pochi giorni prima della tragedia. I suoi familiari, per questo, faticano a credere all’idea di un gesto volontario.
La comunità di Piacenza, scossa dalla vicenda, si stringe attorno alla famiglia di Aurora, che ha espresso rabbia e dolore per la perdita improvvisa della ragazza. La sorella di Aurora ha dichiarato che organizzerà una fiaccolata in sua memoria e in quella di tutte le vittime di violenze, come gesto simbolico contro i femminicidi.