Tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte la rottura ormai è totale e definitiva. La data della resa dei conti finale tra il fondatore e il leader è dunque fissata per il 23 e 24 novembre quando si terrà l’Assemblea costituente del M5S. Conte ha tutte le intenzioni di rifondarlo e di liberarsi dello scomodo Grillo. Insomma, niente sarà più come prima. Compreso il nome del Movimento che cambierà quasi certamente.
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“Io rivendico da creatore del movimento il mio diritto all’estinzione del movimento. – così Beppe Grillo in un recente post mette una pietra tombale sopra al M5S da lui stesso creato – Io quando vedo questa bandiera dei 5 Stelle, con davanti il mago di Oz (cioè Conte ndr) che parla di democrazia diretta, mi viene un buco nello stomaco. Quindi, va benissimo, dobbiamo essere persone civili. Lui si può fare il suo bel partito, si può fare il suo manifesto con la sua faccia bella, simpatica, sincera, con scritto, Oz e i suoi 22 mandati può arrivare all’8%. Lo sappiamo tutti, il movimento non c’è più è evaporato. C’è tutto un mondo da ripensare e noi invece ribadiamo questa politica ormai stramorta”.
Lo scontro finale tra Conte e Grillo
Dopo queste parole, Giuseppe Conte avrebbe deciso di rinunciare a qualsiasi tipo di mediazione con Grillo. E inoltre, come riporta Il Corriere della Sera, non avrebbe alcuna intenzione di fondare un nuovo partito, ma vorrebbe semplicemente “rifondare” quello che già guida, a cominciare dal nome. È sempre il quotidiano milanese poi ad informare che “Conte ha studiato a fondo tutto il percorso che dovrebbe portare i 5 Stelle a liberarsi politicamente del fondatore”.
Intanto Beppe Grillo potrebbe aver ingaggiato un pool di avvocati d’eccellenza e inevitabilmente molto costosi, con la chiara intenzione di non mollare l’osso della sua creatura M5S. Insomma, una vicenda politica che rischia seriamente di finire in tribunale.