
Gli ospedali italiani tornano a livelli pre-pandemia, con un aumento di quasi 8 milioni di ricoveri, grazie alla crescita dell’efficienza in molte strutture del paese. Il nuovo Programma Nazionale Esiti (PNE) di Agenas, presentato a Roma, segnala la ripresa e i miglioramenti su tutto il territorio, con la qualità dei servizi sanitari che vede un divario ridotto tra Nord e Sud. Secondo il rapporto, le regioni meridionali mostrano segnali di crescita importanti: «Per la prima volta la Calabria non è più la maglia nera dei Livelli essenziali di assistenza (Lea)», spiega il direttore di Agenas, Domenico Mantoan. Anche la Sicilia ha compiuto «un buon balzo in avanti», evidenziando che il lavoro in queste regioni sta dando frutti.
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I migliori ospedali d’Italia
Non ci sono vere classifiche, ma secondo l’analisi Agenas, alcuni ospedali emergono per eccellenza in quasi tutte le aree cliniche. L’Humanitas di Rozzano, in provincia di Milano, è la struttura con le migliori valutazioni, seguita dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche e dall’Azienda Ospedaliera Careggi di Firenze per quanto riguarda gli ospedali pubblici. Il Programma Nazionale Esiti valuta le performance sanitarie in otto aree cliniche, dalla chirurgia oncologica alla cardiologia, creando una mappa di riferimento per professionisti e amministratori del sistema sanitario. Questo strumento è pensato per identificare i punti di forza e le criticità delle strutture, promuovendo così una crescita qualitativa.
Tumori e chirurgia oncologica: in testa Milano e il Centro-Nord
Per quanto riguarda la chirurgia oncologica, le strutture italiane hanno ottenuto risultati positivi per interventi al seno, al colon, alla prostata e al polmone. Milano e il Centro-Nord mantengono il primato in questo settore, con molte strutture che superano i 50 interventi annui richiesti come soglia di qualità. Tuttavia, Agenas segnala ancora il 20% di strutture con volumi bassi, un margine di miglioramento per tutto il Paese.
Il tumore al pancreas, uno dei più complessi da trattare, rimane un’area critica. Solo 10 strutture italiane superano i 50 interventi annui, coprendo appena il 45% della casistica totale, mentre il 42% dei pazienti viene trattato in strutture con pochissimi casi all’anno.
Sanità materna e area perinatale: segnali positivi e criticità persistenti
L’area materno-infantile presenta un numero di parti in calo dopo la pandemia, con una diminuzione di 11.700 nascite nel 2023. Tuttavia, un terzo delle strutture si trova sotto la soglia dei 500 parti annui, il limite ritenuto minimo per garantire sicurezza. Persistono forti differenze regionali e intra-regionali, soprattutto per i parti cesarei, con Campania, Sicilia e Puglia che superano il 40% dei cesarei. Risultati migliori si registrano nelle strutture pubbliche, che, rispetto alle private, fanno meno ricorso a questa modalità.
Fratture e interventi ortopedici: più efficienza e sicurezza per gli anziani
Per quanto riguarda l’area muscolo-scheletrica, il PNE evidenzia progressi nella gestione delle fratture del femore, una delle criticità più comuni tra gli anziani. Il 59% dei pazienti over 65 viene ora operato entro 48 ore, in aumento rispetto al 53% del 2022, ma molte regioni rimangono al di sotto della soglia del 60%. Alcune strutture, come il Policlinico San Donato di Milano e l’Ospedale Sandro Pertini di Roma, sono esempi di eccellenza con oltre il 95% degli interventi tempestivi.
Le eccellenze cardiochirurgiche italiane
Nel campo della cardiologia, i tempi di intervento per angioplastiche coronariche in pazienti infartuati migliorano: la proporzione di interventi tempestivi è passata dal 57% del 2022 al 63% del 2023. Alcuni ospedali come l’Ospedale del Cuore G. Pasquinucci di Massa Carrara e il Policlinico Gemelli di Roma hanno raggiunto una media dell’85% di interventi tempestivi. In aumento anche il numero di cardiochirurgie che effettuano bypass aorto-coronarici, con 18 strutture sopra la soglia di volume, coprendo ora il 35% del totale nazionale.
Calabria e Sicilia: il Sud Italia in crescita
Una delle novità più incoraggianti è la crescita degli ospedali calabresi e siciliani. Calabria, per anni in fondo alle classifiche, si distingue ora per reparti di buona sanità, come evidenziato da Mantoan. Anche la Sicilia migliora, dimostrando che l’impegno nel settore sta finalmente portando i suoi risultati.
L’importanza del treemap e delle aree critiche
Il Pne 2024 introduce anche lo strumento del treemap, che consente di visualizzare graficamente la qualità delle cure nei vari ospedali. Nel 2023 il treemap ha coperto il 70% delle strutture italiane, mostrando un miglioramento diffuso rispetto al 2022, ma anche l’esistenza di criticità in specifici ambiti come l’ostetricia e l’area cardiocircolatoria, che hanno richiesto più di 400 audit clinici su tutto il territorio.
In sintesi, il Programma Nazionale Esiti 2024 evidenzia progressi in diverse aree della sanità italiana, riducendo il divario tra Nord e Sud e segnala margini di miglioramento. L’obiettivo di Agenas è che ogni paziente, in qualsiasi regione d’Italia, possa accedere a cure di qualità.