Sognava di assistere alla nascita e alla crescita di Aurora, la bambina in arrivo tra qualche mese, di diventare papà e di formare una famiglia con la sua adorata Paola. Tuttavia, il destino ha riservato a Lorenzo Cubello, 37 anni, un tragico finale: l’operaio è deceduto a causa dell’esplosione avvenuta presso la Toyota Material Handling di Borgo Panigale (Bologna) il 23 ottobre. Non scoprirà mai, o forse da una prospettiva superiore già lo sa, che la sua piccola sarà in realtà un maschio e che porterà il suo stesso nome. Durante i funerali, celebrati giovedì pomeriggio ad Anzola dell’Emilia, la sua compagna gli ha dato l’ultimo addio e, tra le lacrime, ha rivelato che i medici si erano sbagliati due volte: tra due mesi arriverà un maschietto. «Sarà il piccolo Lorenzo, proprio come te, che gli hai dato la vita», ha affermato, continuando a coccolarsi il pancione.
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Lorenzo, di recente trasferitosi a Russi (Ravenna) con la fidanzata incinta, pendolava tra la sua nuova casa e Borgo Panigale. Era in un periodo di grandi progetti e cambiamenti. Il dolore e le lacrime per una vita spezzata in questo tragico modo sono innegabili. Durante l’autopsia del corpo, come riportato dalla TgR dell’Emilia-Romagna, la famiglia ha richiesto di eseguire un test del DNA per poter riconoscere il nascituro. È stata avviata un’inchiesta per omicidio colposo e lesioni in seguito all’esplosione, che ha causato anche ferite a altri 11 operai, di cui uno in condizioni molto gravi. Due giorni fa si è svolto l’addio a un altro operaio, Fabio Tosi, vittima dell’incidente sul lavoro.