Un episodio orribile che ha sconvolto un’intera comunità. E che oggi è stato giudicato in Tribunale, dove Logan MacPhail, 17 anni, è stato condannato a scontare almeno 17 anni di carcere per l’omicidio della sua ex fidanzata, Holly Newton, di soli 15 anni, uccisa con 36 coltellate. Il drammatico episodio risale a gennaio 2023 ed è avvenuto in Inghilterra, nella cittadina di Hexham, nel Northumberland, e ha sconcertato tutti per la brutalità e la premeditazione dell’aggressione.
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Una Relazione Finita in Tragedia
Le indagini hanno portato alla luce un quadro di ossessione e gelosia: MacPhail, che all’epoca aveva 16 anni, ha seguito Holly per un’ora, attendendola fuori da una pizzeria, dove lei si trovava in compagnia di un altro ragazzo. Al termine dell’attesa, l’ha convinta a seguirlo in un vicolo appartato e lì ha sfogato la sua furia. Il suo gesto è stato descritto dal giudice Hilliard come un’azione “feroce e brutale”, causata dalla fine della relazione tra i due.
Le Parole del Giudice e il Tentativo di Difesa
Durante l’udienza, il giudice si è rivolto al giovane omicida con parole forti: “Hai deciso consapevolmente di pugnalare a morte una ragazza di 15 anni con una lama che portavi illegalmente in un luogo pubblico, perché la tua relazione era finita”. La rabbia e il risentimento del giovane sono stati aggravati dalla sua freddezza e da come ha calcolato gli eventi, come è stato dimostrato dal fatto che ha atteso il momento giusto per attaccare la sua ex.
Un amico di Holly ha cercato di difenderla, ma è rimasto ferito nel tentativo. Il ragazzo ha raccontato in aula di avere sviluppato problemi di salute mentale a causa del trauma subito.
Una Famiglia Devastata e il Fallimento della Prevenzione
La madre di Holly, Micala Trussler, ha raccontato ai giornalisti di aver cercato di proteggere sua figlia dagli appostamenti e comportamenti ossessivi di MacPhail. Proprio il giorno dell’omicidio, la donna aveva fissato un incontro con la polizia per denunciare il ragazzo, ma non c’è stato tempo per intervenire. Trussler ha descritto MacPhail come “ossessionato” dalla figlia, spiegando come la vera natura di quell’ossessione fosse emersa solo con il tempo.
La Sentenza e la Rivelazione dell’Identità
Dopo essere stato ritenuto colpevole ad agosto, Logan MacPhail è stato condannato ufficialmente e solo allora è stato reso pubblico il suo nome. Il ragazzo, cui è stato diagnosticato l’autismo, ha dichiarato di aver progettato di farsi del male e di non ricordare l’aggressione nei dettagli, ma il tribunale ha ritenuto che la brutalità dell’attacco dimostrasse la piena consapevolezza delle sue azioni.