Il principe Andrea è stato ufficialmente escluso dal sostegno finanziario della famiglia reale, segnando un peggioramento delle già difficili relazioni con suo fratello, il re Carlo. Secondo una biografia aggiornata di Robert Hardman, nota firma su temi di casa reale, la decisione di tagliare i fondi annuali del Duca di York è stata confermata di recente.
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Pubblicata dal Mail a puntate, l’opera rivela che Carlo ha incaricato il Custode del Fondo Privato, che gestisce le finanze reali, di interrompere la quota annuale di Andrea – stimata attorno al milione di sterline – e di non coprire più le spese per la sua sicurezza privata. «Il Duca non è più un onere finanziario per il Re», ha dichiarato una fonte vicina alla questione.
La “questione Andrew”
La “questione Andrew” ha assunto un peso crescente per Carlo, il quale ha a lungo auspicato che il fratello lasciasse la Royal Lodge, una villa di 30 stanze a Windsor. Come racconta Hardman, Carlo ha ereditato e mantenuto la determinazione della loro madre, la regina Elisabetta, nel risolvere una volta per tutte questa problematica situazione familiare. Fonti autorevoli e ben documentate riferiscono che, se la regina fosse vissuta un altro anno, avrebbe agito personalmente per obbligare Andrea a lasciare la Royal Lodge e a trasferirsi a Frogmore Cottage, l’ex residenza di Harry e Meghan.
La regina Elisabetta è stata spesso criticata per la sua apparente reticenza nell’affrontare la situazione con Andrea, a lungo considerato il suo figlio prediletto. Tuttavia, secondo quanto emerge dal libro di Hardman, la sovrana aveva ormai deciso di prendere provvedimenti chiari e definitivi per sistemare la questione, includendo un possibile trasferimento forzato. La morte della regina ha portato Carlo a proseguire in questa direzione, affrontando direttamente il tema delle risorse destinate al Duca di York e il problema della sua residenza.
Con la scelta di tagliare i fondi, Carlo ha ribadito che Andrea non potrà più contare sul sostegno finanziario della famiglia, lasciandogli il compito di gestire autonomamente il proprio futuro.