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Alluvione Valencia, l’allarme di Luca Mercalli: “Il cambiamento climatico mette a rischio la specie umana”

Pubblicato: 05/11/2024 11:41
Valencia Mercalli specie umana

La devastante alluvione che nei giorni scorsi ha colpito la città spagnola di Valencia, provocando centinaia di morti e danni incalcolabili, secondo molti esperti è certamente una conseguenza del cambiamento climatico di origine antropica. Anche se la comunità scientifica non ha un giudizio unanime e c’è chi contesta duramente questa conclusione, puntando invece il dito contro la cementificazione selvaggia. Tra i sostenitori della colpa dell’azione umana come causa dell’impazzimento del clima c’è anche Luca Mercalli. Intervistato da Fanpage, il climatologo italiano lancia un drammatico allarme.
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Siamo ben al di sopra del limite di sicurezza, che a Parigi era stato fissato in 2 gradi centigradi. – spiega Luca Mercalli – Attenzione, parliamo della soglia massima tollerabile. Eventi estremi come le alluvioni di Valencia o dell’Emilia Romagna si stanno verificando con ‘solo’ +1,4 gradi. Con 0,6 gradi in più, quelli che ci separano alla soglia dei 2, accresciamo di molto gli eventi meteo estremi. Con 3 gradi consegniamo alle generazioni future un mondo molto, molto pericoloso. Intendiamoci: stiamo mettendo a rischio l’esistenza stessa della specie umana”.

Luca Mercalli attacca i negazionisti

Nel caso di Valencia vi è stato sicuramente un record pluviometrico importantissimo visto che sono caduti 600 millimetri d’acqua in otto ore. Parliamo di una delle piogge più forti della storia meteorologica europea. Tuttavia quell’enorme quantità di pioggia ha impattato su un territorio fortemente urbanizzato e una popolazione impreparata. Non a caso molte delle vittime si sono registrate in auto, o nei parcheggi sotterranei. Proprio dove non avrebbero dovuto essere”, prosegue il climatologo.

“Non mi aspetto assolutamente nulla dalla Cop29, ovvero la 29esima sessione della Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si terrà in Azerbaijan dall’11 al 22 novembre. – aggiunge sconsolato Luca Mercalli – Il mondo è distratto da altri problemi, a partire dalle guerre in Ucraina e Medio Oriente; la questione climatica continua ad essere lasciata in secondo piano. Vedremo cosa accadrà con le elezioni americane: se vincerà Trump il tema regredirà di almeno altri trent’anni essendo lui un negazionista determinato ad uscire dall’Accordo di Parigi. Kamala Harris è invece un po’ più attenta alla questione ambientale”.

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Ultimo Aggiornamento: 05/11/2024 11:42

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