È ufficiale: il Consiglio regionale della Campania ha approvato la legge che consente a Vincenzo De Luca di ricandidarsi per un terzo mandato come governatore. Il voto, avvenuto in un clima di compattezza della maggioranza, ha visto 34 favorevoli, 16 contrari e un solo astenuto, la consigliera del Pd Bruna Fiola.
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Scontro tra Regionali e Nazionali
La decisione di permettere a De Luca di correre nuovamente è stata accolta con sorpresa, soprattutto considerando la posizione del Partito Democratico a livello nazionale. Sette consiglieri regionali del Pd su otto hanno votato a favore della legge, contravvenendo alle indicazioni della segretaria Elly Schlein.
La Schlein aveva affermato chiaramente che il partito non avrebbe sostenuto presidenti uscenti per un terzo mandato. Mario Casillo, capogruppo del Pd, ha spiegato in aula la sua posizione, sottolineando l’importanza del lavoro svolto da De Luca negli ultimi cinque anni: “Non si può buttare a mare il lavoro fatto. Il cardine della coalizione deve essere il Pd e il lavoro fatto dal nostro Presidente“.
La risposta del Nazareno: “De Luca non sarà ricandidato”
“Prendiamo atto del voto del Consiglio regionale della Campania che di fatto apre alla possibilità di un terzo mandato per l’attuale Presidente della Regione”, afferma in una nota Igor Taruffi, Responsabile Organizzazione nella segreteria nazionale del Pd.
“Deve però essere chiaro che il voto espresso oggi non sposta di un millimetro la posizione del Pd nazionale sul limite dei due mandati per le cariche monocratiche. Al di là del voto di oggi quindi Vincenzo De Luca non sarà il candidato Presidente sostenuto dal Pd alle prossime elezioni regionali”.
Il Dilemma del PD
Le parole di Casillo rappresentano una chiara spaccatura fra il Pd campano e la segreteria nazionale. Un durissimo conflitto interno al partito, che ora si trova di fronte a un dilemma difficile: De Luca si candiderà comunque, anche contro la sua stessa formazione politica? E quali saranno le ripercussioni per il Pd in Campania? L’approvazione della legge rappresenta, infatti, una rottura significativa tra la leadership nazionale del partito e la sua base regionale.
Una Legge Controversiale
La legge approvata si limita a recepire il limite dei due mandati, stabilito da una norma nazionale del 2004, ma fa partire il conteggio dall’approvazione odierna. In questo modo, De Luca può “azzerare” i suoi mandati precedenti e candidarsi nuovamente. Ciò significa che, nonostante le indicazioni contrarie del Pd nazionale, il governatore potrà continuare a esercitare la sua influenza politica in Campania.
Un Futuro Incerto
Le prossime settimane e mesi saranno decisivi per capire come si evolverà la situazione politica, sia per De Luca, sia per il Pd. Il contrasto tra le aspettative degli elettori e le direttive del partito potrebbe dare vita a scenari imprevedibili e, inevitabilmente, a una situazione di grande difficoltà per Elly Schlein, chiamata a un difficile lavoro di ricucitura con i “ribelli”.