Una scoperta agghiacciante scuote la tranquillità di Bellaria Igea Marina e dei comuni vicini. Giovedì scorso, lungo il fiume Uso, alcuni addetti allo sfalcio hanno trovato il corpo senza vita di Abderrahman Hamdane, 48 anni, cittadino marocchino residente in Italia. L’autopsia, ordinata dalla Procura della Repubblica, ha rivelato dettagli inquietanti: si tratta di un omicidio.
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Hamdane era arrivato in Italia per lavorare come bracciante agricolo, con regolari documenti e un contratto pronto alla firma per lunedì scorso. Con sé aveva il cellulare, qualche euro e i documenti che hanno permesso di identificarlo subito. Nessun precedente, nessun segno di problemi con la legge: era venuto in Italia solo per guadagnare qualche soldo, con il progetto di tornare in Marocco dalla moglie dopo alcuni mesi.
Il macabro ritrovamento
Il cadavere è stato trovato a faccia in giù nell’acqua, nel tratto del fiume che scorre tra Bellaria Igea Marina e San Mauro Pascoli. Gli investigatori, subito accorsi sul posto insieme ai vigili del fuoco e alla polizia municipale, hanno avviato un’indagine per omicidio volontario. L’autopsia ha stabilito che Hamdane era già morto prima di entrare in acqua: i suoi polmoni non contenevano acqua, escludendo così l’ipotesi di annegamento. La causa del decesso sarebbe strangolamento o gravi lesioni interne, probabilmente causate da un’aggressione violenta.
I carabinieri del nucleo investigativo di Rimini, sotto la guida del sostituto procuratore Alessia Mussi, ora cercano risposte. Il corpo, trovato a pochi passi dalla casa che Hamdane condivideva con i familiari a Bellaria Igea Marina, solleva interrogativi drammatici.
