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L’Hybris democratica: chi si vede migliore di tutti viene punito dagli Dèi

Pubblicato: 06/11/2024 15:25

Noi siamo i giusti, i sapienti, i democratici,  siamo – proprio perché depositari della conoscenza e della verità, la nostra – amici dei potenti. Siamo come loro: Dei. Questa perfetta rappresentazione della Hybris democratica, della Nuova Atene, popolata di cittadini di censo e competenza, che sia New York, San Francisco o Roma, pariolina si intende, dei centri urbani riflessivi, perché la pancia è piena, e un amico primario lo conosciamo se stiamo male: è quello che ha fatto perdere le elezioni a Kamala Harris in America, ed a Orlando in Liguria. Una sindrome democratica di supponenza più che di scienza, che sta sconfinando nella patologia.

Perché il sapere, quello vero, non l’abbiamo da Einstein e Nietzsche: dopo di loro solo riflessioni ripiegate su se stesse, senza picchi e innovazioni: esistenzialismi allo specchio,  compresi pure quelli di Giuly. Albert ci ha dato l’atomo, poi noi ci abbiamo costruito le bombe. C’era Truman, un sincero democratico, con Oppenheimer, – che è anche servito a far fare soldini a Hollywood, la nuova culla della verità/vanità, la loro. I ceti altoborghesi, contornati da ceti medi riflettenti, più che riflessivi, hanno pensato che la loro, la minoranza, sia un modello che deve convincere della sua intrinseca bontà le masse degli ignoranti, dei religiosi, magari russi ortodossi, che non condividono il laicismo, dei diseredati di ogni latitudine, che siano a Gaza o al Corviale. In fondo Google ce l’hanno pure loro: magari non hanno la piccola Mela, ma uno smartphone cinese se lo possono procurare, così possono vedere quanto siamo figli noi, i democratici, che tutto sappiamo. E se non vogliono capire che problema c’è lì bombardiamo, dallo Yemen a Kursk, dall’Irak all’Iran, pari son. Certo se la Cina si prende Taiwan, magari non la attacchiamo, non è il Vietnam, dove noi democratici volevamo esportare la nostra laica religione. Quale?

La demoplutocrazia del dollaro, che campa le nostre Città Stato, la Mela, quella grande, e la città degli Angeli, che siamo sempre noi, of course. Ma sti campagnoli del Nebraska, del Wisconsin, sti ex raccoglitori di cotone del Mississippi e dell’Alabama, sti vaccari dell’Illinois e del Montana, sti quaccheri dello Utah ma che vogliono? Noi siamo evoluti, digitali, alto spendenti, facciamo le collette per la fame in Ruanda, ma non giriamo con la Panda, semmai con il BMW, se quello, il bifolco muratore non ci mette i dazi. 

Gli dei puniscono chi vogliono perdere, soprattutto chi con tracotanza gli vuole somigliare.

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Ultimo Aggiornamento: 06/11/2024 17:34

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