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Voghera, l’ex assessore leghista Adriatici sparò per uccidere un senza fissa dimora. La giudice: “Va processato per omicidio volontario”

Pubblicato: 06/11/2024 16:33

L’ex assessore alla Sicurezza, Adriano Adriatici, sarà processato per omicidio volontario in merito alla morte di Youns El Boussetaoui, un senzatetto marocchino ucciso in piazza Meardi a Voghera la sera del 20 luglio 2021. La giudice di Pavia, Valentina Nevoso, ha deciso di rimettere gli atti alla Procura, sostenendo che l’accusa di “eccesso colposo di legittima difesa” non sia adeguata. La nuova accusa si basa su “gravi, precisi e concordanti indizi di omicidio a carico di Adriatici, quantomeno col dolo eventuale”. Anche il vicepremier Matteo Salvini aveva commentato la vicenda dichiarando: “Aspettiamo a condannare. La difesa, se così fosse, è sempre legittima”.
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La lettera dell’ordinanza

Durante la lettura dell’ordinanza, la giudice Nevoso ha sottolineato che l’ex assessore “ha accettato l’evento nefasto”, ovvero la possibilità della morte di El Boussetaoui. Secondo la giudice, non è possibile configurare una legittima difesa perché Adriatici avrebbe «creato e accettato” una situazione di pericolo. La Nevoso ha inoltre osservato come l’ex assessore, pur essendo un ex poliziotto, abbia agito come ‘privato cittadino’ quella sera, e che la sua esperienza pregressa gli avrebbe dovuto far capire la gravità della situazione. Al termine dell’udienza, i familiari della vittima si sono abbracciati commossi insieme agli avvocati di parte civile, Debora Piazza e Marco Romagnoli.

L’ordinanza ha inoltre evidenziato che Adriatici, ex poliziotto, aveva la preparazione per riconoscere i rischi della situazione. Secondo la giudice, la zona del colpo che ha raggiunto la vittima confermerebbe il dolo: “Poteva sparare altrove, alle gambe”, ha dichiarato. Inoltre, secondo Nevoso, ‘l’aggressione non fu a sorpresa’ e la reazione di Youns era prevedibile. Adriatici, infatti, avrebbe mostrato un’arma carica e senza sicura, e la versione dell’ “automatismo” del grilletto è stata giudicata poco credibile. In più, il suo atteggiamento successivo al colpo, descritto come «freddo», e il fatto che fosse al telefono e camminasse avanti e indietro mentre la vittima si lamentava a terra, sono elementi considerati rilevanti per configurare l’omicidio volontario.

I fatti

Nella serata del 20 luglio 2021, una lite tra Adriatici e El Boussetaoui sfociò in tragedia quando l’ex assessore sparò e uccise il senzatetto, noto in città per problemi di salute mentale e dipendenze. Nonostante l’assenza di filmati chiari, dalle indagini emerge che Adriatici avrebbe seguito El Boussetaoui con l’arma già carica e pronta a sparare. Un video agli atti sembra confermare questa ipotesi. La difesa di Adriatici, però, continua a sostenere che si trattò di legittima difesa.

La difesaGabriele Pipicelli, avvocato di Adriatici insieme a Luca Gastini, ha dichiarato: «Riteniamo che sia stato travisato ogni elemento della legittima difesa». Il difensore ha inoltre precisato che sarà la Procura a decidere il prossimo passo, e che poi si valuterà «che tipo di processo chiederemo, per esempio».

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Ultimo Aggiornamento: 06/11/2024 16:34

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