Tensioni e conflitti nel centro di Bologna, come ampiamente previsto: si sta svolgendo una manifestazione di estrema destra – con i gruppi di Casapound e Rete dei Patrioti – a pochi passi dalla stazione, a meno di una settimana dalle elezioni regionali. Contemporaneamente, dalla piazza del Nettuno si è avviata una contromanifestazione organizzata dai collettivi antifascisti. Questi ultimi sono stati coinvolti in scontri con la polizia sulla scalinata del Pincio, dopo aver cercato di eludere il blocco delle forze dell’ordine su via Indipendenza, nel tentativo di evitare un incontro tra i due cortei. Nel frattempo, il corteo dell’estrema destra è stato bloccato dalle autorità in via Boldrini.
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L’intera situazione si svolge in un raggio di poche centinaia di metri nel centro di Bologna. Dalle finestre dei palazzi, si odono grida di “Viva l’Italia antifascista”, accompagnate dal lancio di petardi verso il corteo di destra, mentre i giovani dei collettivi tentano di avvicinarsi sempre più. Alcuni rispondono intonando “Faccetta nera”. Il centro di Bologna è sotto un massiccio dispositivo di sicurezza, con numerosi mezzi della polizia nei pressi di piazza XX Settembre e della stazione.
Il sindaco Matteo Lepore ha anche manifestato il suo disappunto riguardo alla manifestazione dell’estrema destra, chiedendo di spostare l’evento della Rete dei Patrioti. In mattinata, contro la concessione della piazza – non di una piazza qualunque, ma la più vicina alla stazione centrale, luogo della strage fascista del 2 agosto 1980 – si sono mobilitati in piazza Nettuno Anpi, Cgil e vari esponenti del centrosinistra, inclusi Elly Schlein (Pd) e Nicola Fratoianni (Si).