Il tragico bilancio della strage di Nuoro del 25 settembre si è aggravato ulteriormente con la morte di Maria Esterina Riccardi, l’anziana di 84 anni che era stata gravemente ferita dal figlio, Roberto G., un operaio forestale di 52 anni. La donna era ricoverata all’ospedale San Francesco di Nuoro da quel giorno e non si è mai ripresa, spirando questa mattina.
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Strage di Nuoro, l’ultima tra le vittime
Secondo le ricostruzioni, l’anziana sarebbe stata l’ultima vittima colpita dal figlio: prima di raggiungerla e spararle, Roberto aveva già ucciso la moglie di 43 anni, i loro due figli, di 10 e 25 anni, e il vicino di casa, Paolo Sanna, 69 anni. L’unico sopravvissuto a quel terribile attacco è il terzo figlio dell’omicida, un ragazzo di 14 anni che è riuscito a scampare alla morte nonostante fosse stato ferito. Agli inquirenti ha raccontato sotto shock: “Sono tutti morti. Mi sono salvato perché ho finto di esserlo anche io. In casa urlavano tutti”.
La strage si è consumata nelle prime ore dell’alba del 25 settembre: l’uomo ha sparato prima contro la moglie e i figli, poi, uscito dall’appartamento, ha colpito anche il vicino Paolo Sanna, e infine si è diretto verso l’abitazione della madre, dove ha completato il massacro. Dopo aver compiuto l’eccidio, Roberto G. si è tolto la vita.
Secondo i risultati delle autopsie, l’omicida si sarebbe accanito in particolare sulla moglie, a cui ha sparato quattro colpi con la sua pistola Beretta, mentre alle altre vittime è stato indirizzato un singolo colpo alla testa. La morte della madre porta a sei il numero totale delle vittime, inclusa quella del pluriomicida stesso.
Questo atroce episodio, che ha lasciato senza parole la comunità locale, rimane privo di un movente chiaro. Nessuna spiegazione è emersa che possa chiarire cosa abbia spinto Roberto G. a compiere una simile tragedia familiare.