Washington – Giovedì scorso, il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha tenuto il primo colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin dopo la sua vittoria alle elezioni del 5 novembre. Secondo fonti anonime citate dal Washington Post, Trump avrebbe raccomandato a Putin di evitare «ulteriori escalation» nel contesto della guerra in Ucraina.
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Il dialogo, avvenuto mentre Trump si trovava nel suo resort in Florida, ha avuto come tema principale la necessità di perseguire la «pace in Europa». Trump ha ribadito al leader russo la significativa presenza militare statunitense in Europa, un richiamo che alcuni analisti interpretano come un avvertimento rispetto a possibili nuove manovre militari.
Prossimi colloqui per risolvere la guerra in Ucraina
Durante la telefonata, Trump ha espresso l’interesse a organizzare nuovi incontri con Putin per discutere soluzioni alla guerra in Ucraina. Durante la sua campagna elettorale, il presidente eletto aveva più volte promesso di risolvere rapidamente il conflitto una volta insediato, dichiarando di poter ottenere un accordo che ponga fine al conflitto. Le fonti non specificano i dettagli delle proposte di Trump, ma confermano che la «questione territoriale» è stata menzionata, senza però fornire ulteriori dettagli.
Un equilibrio complesso tra pace e deterrenza
La telefonata tra Trump e Putin segna un primo passo verso un potenziale riavvicinamento tra Stati Uniti e Russia, ma la presenza militare americana in Europa resta un elemento cruciale per il mantenimento dell’equilibrio regionale. La strategia del presidente eletto sembra dunque mirare a una pace negoziata, senza tuttavia ridurre il presidio delle forze armate americane, garantendo così un deterrente di fronte a eventuali ambizioni territoriali russe.
L’intervento di Trump, già criticato per la sua visione di una possibile intesa con Putin, apre nuove questioni riguardo alla futura politica estera statunitense, che potrebbe orientarsi verso un approccio più diretto e risolutivo nel teatro europeo.