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Femminicidio di Alessandra Matteuzzi, il suo ex Giovanni Padovani condannato all’ergastolo

Pubblicato: 11/11/2024 18:59

La Corte d’Assise d’Appello di Bologna ha confermato oggi la condanna all’ergastolo per Giovanni Padovani, colpevole del brutale omicidio dell’ex fidanzata Alessandra Matteuzzi, assassinata a martellate il 23 agosto 2022 sotto casa sua a Bologna. Il giudice Domenico Stigliano ha presieduto la corte che ha deliberato la sentenza nel pomeriggio, dopo una breve camera di consiglio.
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Le richieste della Procura e la sentenza

Il pubblico ministero aveva chiesto la conferma della condanna a vita per il 28enne, insistendo sulla premeditazione e sulle aggravanti, tra cui lo stalking e il legame affettivo con la vittima. “Padovani non è folle, anche se ha finto di esserlo. Non lo era quando ha ucciso Alessandra Matteuzzi e non lo è ora. Non ha ammesso le sue responsabilità: merita l’ergastolo”, ha dichiarato il procuratore generale Cascone. Nessuna concessione dunque per l’imputato, che in aula ha tentato di insinuare il dubbio su una possibile infermità mentale.

Il tentativo della difesa e le dichiarazioni di Padovani

La difesa ha tentato di sostenere la tesi dell’ infermità mentale, chiedendo alla corte di considerare una risonanza magnetica che, secondo il legale, mostrerebbe anomalie cerebrali potenzialmente legate a una ridotta capacità di controllo. “Se oggi mi dicessero ‘sei curioso di sapere quanto la cisti che hai nel cervello ha inciso?’, io direi di sì. Sono convinto che ci sono delle problematiche. Se non è così, accetto l’ergastolo. Voglio solo capire”, ha detto Padovani prima della sentenza, cercando di difendere le sue parole con un’ultima dichiarazione. Ma il giudice ha respinto questa richiesta, basandosi sulle perizie psichiatriche già effettuate nel primo processo che avevano stabilito la sua capacità di intendere e volere al momento del delitto.

Le parole della sorella di Alessandra: “Giustizia è fatta”

All’uscita dall’aula, Stefania Matteuzzi, sorella della vittima, ha accolto la conferma della condanna con sollievo, pur nel dolore. “È stata fatta giustizia. Ringrazio questa Corte. Oggi è stato un giorno difficile. Padovani non ha avuto rispetto nemmeno oggi per mia sorella, con quelle parole sulla sua ‘seconda vita’. Mia sorella non c’è più. Chiedo solo giustizia, e oggi è stata fatta”, ha dichiarato tra le lacrime. Il riferimento di Stefania riguarda le parole di Padovani, che aveva dichiarato in aula di amare ancora Alessandra e di vivere “grazie alla forza che lei mi dà”, parole che hanno suscitato un forte sdegno tra i familiari presenti.

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