La sezione immigrazione del tribunale civile di Roma ha sospeso la convalida dei trattenimenti nel Cpr albanese di Gjader di 7 migranti, cittadini provenienti dall’Egitto e dal Bangladesh, che erano stati trasferiti in Albania. Il provvedimento è stato emesso dalla questura di Roma. Per uno dei migranti, richiedente asilo, dato lo stato di fragilità è stata invece disposta la permanenza in un Cpr Italiano. Alla luce della sospensione i 7 migranti torneranno in Italia e saranno liberi. I giudici della sezione immigrazione attendono il parere dalla corte di Giustizia europea.
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Sono cinque persone dal Bangladesh e due dall’Egitto, le stesse nazionalità che tre settimane fa non hanno ottenuto il via libera del tribunale di Roma al trattenimento in Albania.
Lo scorso 18 ottobre, infatti, i giudici della sezione specializzata in materia di immigrazione, facendo riferimento a una sentenza della Corte di giustizia europea del 4 ottobre, non avevano convalidato i trattenimenti, emessi dalla questura di Roma, per i primi migranti che erano stati portati al Cpr di Gjader. Ordinanza che è stata poi impugnata dal Viminale in Cassazione.
«Sentiamo pressione politica intorno a noi, di continuo, ogni giorno», ha detto Silvia Albano, presidente di Magistratura democratica e giudice della sezione immigrazione del tribunale di Roma minacciata e insultata dopo la decisione di non convalidare i primi trattenimenti. «Ci sono forti tentativi di condizionamento rispetto alle decisioni e questo chiaramente per i giudici è un problema. Noi comunque cerchiamo di fare il nostro lavoro, di preservare la nostra indipendenza di giudizio. Ma chi parla di giudici imparziali e indipendenti pretende invece che i giudici siano parziali e dipendenti».
“Un’altra sentenza politica non contro il governo, ma contro gli italiani e la loro sicurezza. Governo e Parlamento hanno il diritto di reagire per proteggere i cittadini, e lo faranno. Sempre che qualche altro magistrato, nel frattempo, non mi condanni a sei anni di galera per aver difeso i confini…”. Così il vicepremier e ministro Matteo Salvini ha commentato la decisione dei giudici.