“Come accade per ogni altra conferenza, il nostro impegno è cruciale per determinarne il successo oppure il fallimento. Siamo consapevoli che i risultati dei nostri sforzi potrebbero non ricadere direttamente su di noi, ma questo non è l’aspetto fondamentale”. Così, Giorgia Meloni conclude il suo intervento alla COP29 di Baku, sottolineando il suo approccio di “madre che si impegna per garantire alle future generazioni, come mia figlia, un mondo migliore”.
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La presidente del Consiglio fa riferimento a William James, noto psicologo e fondatore del pragmatismo filosofico, richiamando la sua affermazione secondo cui “agisci come se tu potessi fare la differenza, perché la fai”. Questa citazione riassume l’essenza del suo discorso, nel quale Meloni evidenzia l’importanza di un processo di decarbonizzazione che tenga conto delle nostre pratiche produttive e della sostenibilità sociale. Secondo lei, è fondamentale “proteggere sia la natura che l’umanità”, ma avverte che un approccio eccessivamente ideologizzato e privo di pragmatismo potrebbe portarci lontano dagli obiettivi desiderati. Attualmente, sostiene Meloni, non esiste un’alternativa valida ai combustibili fossili.
“È necessario avere una visione globale e realistica”, afferma Meloni, ricordando che “entro il 2030 la popolazione mondiale toccherà gli 8,5 miliardi e il PIL globale raddoppierà nel prossimo decennio”. Questo scenario porterà inevitabilmente a un aumento della domanda di energia, accentuato dall’emergente bisogno di energia derivante dallo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale. “È fondamentale – continua – un mix energetico equilibrato per facilitare la transizione. Dobbiamo avvalerci di tutte le tecnologie disponibili, non solo quelle rinnovabili, ma anche gas, biocarburanti, idrogeno, cattura della CO2, e in un futuro prossimo, il nucleare da fusione, che promette energia pulita, sicura e praticamente illimitata”.
A tal proposito, Meloni sottolinea l’impegno dell’Italia nel campo del nucleare da fusione, evidenziando che “durante la nostra presidenza del G7 abbiamo indetto la prima riunione del Gruppo mondiale per l’energia da fusione, promosso dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica”. “Intendiamo far progredire questa tecnologia, poiché ha il potenziale di trasformare l’energia da un’arma geopolitica in una risorsa accessibile a tutti”, aggiunge, parlando di una “nuova diplomazia energetica” che favorisca la cooperazione tra il Nord e il Sud del mondo.
“I nostri destini sono intrecciati, e dalle sinergie energetiche possono nascere grandi opportunità. Ecco perché abbiamo voluto che il legame tra clima ed energia fosse uno dei pilastri del Piano Mattei per l’Africa, la strategia di cooperazione paritaria sostenuta dall’Italia, e che sono lieta sia stata valorizzata dalla presidencia azera della COP29 nell’iniziativa ‘Climate for Peace'”, conclude.