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Cosa succede a chi viene contagiato dal Norovirus “Kawasaki”: sintomi, la complicanza più grave

Pubblicato: 15/11/2024 22:31

Norovirus, un’emergenza crescente: il ruolo del ceppo Kawasaki

I Norovirus, principali responsabili delle epidemie di gastroenterite virale dopo l’introduzione del vaccino anti-Rotavirus, sono virus a RNA a singolo filamento suddivisi in vari genogruppi (GI, GII, GIV). Alcuni genotipi, come il GII.IV, hanno dominato per anni, ma l’attenzione si concentra oggi sul GII.17, noto come “Kawasaki”. Questo ceppo, scoperto in Cina ma responsabile di un’epidemia significativa in Giappone (2014-2015), sta causando un’anomala diffusione nel Regno Unito: i contagi sono oltre il doppio della media stagionale degli ultimi cinque anni, con 2.636 casi rispetto agli attesi 1.097.
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Le fasce di età più colpite

Epidemia record nel Regno Unito

Secondo l’Agenzia per la Sicurezza Sanitaria del Regno Unito (UKHSA), l’incremento delle infezioni si registra in tutte le fasce d’età, con un picco tra gli over 65, soggetti più vulnerabili alle complicazioni. Ogni anno nel Regno Unito circa 80 persone muoiono per infezioni da Norovirus. Gli esperti sospettano che l’isolamento sociale dovuto alla pandemia di COVID-19, con minore esposizione ai patogeni, possa aver indebolito il sistema immunitario, rendendo più facile la diffusione del virus.

Un ceppo altamente contagioso

Il Norovirus Kawasaki è risultato il genotipo prevalente (67% dei casi analizzati) ed è considerato dieci volte più contagioso rispetto ai ceppi comuni, secondo il professor Matteo Bassetti. Tuttavia, l’esperto sottolinea che il virus, pur estremamente contagioso, non provoca malattie più gravi. I sintomi tipici includono nausea, diarrea acquosa, crampi addominali e vomito (quest’ultimo frequente nei bambini), oltre a febbre leggera e dolori muscolari.

Gestione e prevenzione

L’infezione ha un’incubazione tra 12 e 48 ore e dura solitamente 1-3 giorni. La disidratazione rappresenta la complicanza più seria, soprattutto nei bambini, anziani e soggetti fragili. L’ISS raccomanda di reintegrare i liquidi persi per evitare problemi gravi. I dati dell’OMS evidenziano l’impatto globale del Norovirus, con 685 milioni di casi ogni anno e circa 200.000 decessi, principalmente nei Paesi in via di sviluppo.

Indagini sono in corso per comprendere le cause dell’epidemia nel Regno Unito e individuare strategie per arginare la diffusione di questo ceppo così insidioso.

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