La Guardia di Finanza di Giulianova (TE) ha eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni nei confronti di un sessantenne, originario di Foggia ma domiciliato a Martinsicuro. Il provvedimento, emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ascoli Piceno, riguarda l’indebita percezione della pensione di invalidità civile e dell’indennità di accompagnamento da parte dell’uomo, riconosciuto come cieco assoluto. Le indagini hanno avuto inizio in seguito ad una segnalazione anonima, effettuata tramite il numero di pubblica utilità “117” della Guardia di Finanza, che ha sollevato dubbi sulla legittimità dello status di invalidità dell’indagato.
Le indagini
Le attività investigative, condotte con l’ausilio di immagini e video, hanno messo in luce comportamenti incompatibili con la cecità assoluta. L’uomo è stato osservato mentre camminava senza incertezze e senza l’ausilio di strumenti per non vedenti; attraversava strade trafficate in piena autonomia; faceva la spesa da solo al supermercato; guidava la propria bicicletta per lunghi tratti, dimostrando sicurezza nel manovrarla e nell’utilizzo di un lucchetto a combinazione numerica.
#GdF #Teramo: smascherato a Martinsicuro un falso cieco, ripreso mentre andava in bicicletta. Truffa di oltre 98.000 euro. Denunciato il responsabile per truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche.#NoiconVoi #nellaTradizioneilFuturo pic.twitter.com/dNaw5uxz4q
— Guardia di Finanza (@GDF) November 15, 2024
Le scrupolose indagini hanno accertato che il sessantenne non era affetto da un deficit visivo tale da giustificare il riconoscimento dello status di cieco assoluto. Di conseguenza, non aveva diritto a percepire le indennità a lui corrisposte.
Il sequestro dei beni
Le indagini hanno portato al deferimento dell’uomo alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ascoli Piceno con l’accusa di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Inoltre, è stato richiesto il sequestro preventivo di beni per un valore complessivo pari al profitto indebitamente ottenuto, stimato in oltre 98.000 euro. La Guardia di Finanza ha anche segnalato il danno erariale alla Corte dei Conti per le opportune valutazioni. L’Autorità Giudiziaria, condividendo gli elementi raccolti, ha disposto il sequestro finalizzato alla confisca dei proventi illeciti.
