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Bonus Natale, ecco chi può averlo. Cosa bisogna fare

Pubblicato: 16/11/2024 15:46

Il Bonus Natale da 100 euro netti, erogato direttamente in busta paga insieme alla tredicesima, sarà esteso anche ai lavoratori single con figli a carico. La misura, inizialmente limitata a una platea più ristretta, è stata ampliata includendo le famiglie monogenitoriali grazie a una modifica del decreto omnibus, portando il numero totale dei beneficiari a oltre 4,6 milioni di lavoratori sia nel settore pubblico che nel privato.
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Un ampliamento importante

Secondo quanto dichiarato dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo, questa decisione rappresenta una risposta concreta alle esigenze delle famiglie in un periodo dell’anno tradizionalmente gravoso dal punto di vista economico. Leo ha sottolineato come l’intervento abbia un duplice scopo: offrire un sostegno tangibile ai contribuenti e stimolare i consumi natalizi, favorendo così l’economia nazionale. L’ampliamento della misura comporta un incremento del costo complessivo, che passa da 100 a 225 milioni di euro, ma permette di raggiungere un numero di famiglie significativamente più alto rispetto all’ipotesi iniziale.

Uno degli aspetti principali del provvedimento riguarda l’eliminazione del requisito che prevedeva il coniuge a carico per accedere al bonus. Adesso, chiunque abbia almeno un figlio fiscalmente a carico potrà richiedere il contributo, rendendo la misura più inclusiva e adatta alla complessità delle famiglie italiane moderne. Questo cambiamento amplia in maniera considerevole la platea, che passa da circa un milione di beneficiari a oltre quattro milioni e mezzo, secondo le stime fornite dal Ministero dell’Economia.

I requisiti per accedere al bonus

Per poter accedere al bonus, è necessario rispettare alcune condizioni specifiche legate al reddito e alla fiscalità. Il provvedimento è rivolto ai lavoratori con redditi medio-bassi, ovvero coloro il cui reddito annuo non supera i 28.000 euro. Inoltre, il diritto al bonus è subordinato alla cosiddetta capienza fiscale, che significa che l’imposta lorda sui redditi deve essere superiore alle detrazioni applicabili. Questo aspetto garantisce che il bonus venga percepito solo da coloro che hanno effettivamente una pressione fiscale da ridurre. Un’altra regola importante è che il contributo non può essere cumulato all’interno dello stesso nucleo familiare, quindi sarà solo uno dei membri della famiglia a poter usufruire della misura, indipendentemente dal numero di lavoratori presenti nella stessa famiglia.

L’importo del bonus, pari a 100 euro netti, non sarà soggetto a tassazione. Questo significa che non entrerà nel calcolo del reddito complessivo del lavoratore e non influirà su eventuali altri benefici o detrazioni. Il viceministro Leo ha definito questa misura parte di un più ampio pacchetto di agevolazioni fiscali, che comprende la riduzione dell’Irpef e del cuneo fiscale, con l’obiettivo di sostenere le famiglie e stimolare una crescita economica più inclusiva.

Procedura di richiesta: settore pubblico e privato

La procedura per richiedere il bonus varia a seconda del settore di appartenenza del lavoratore. I dipendenti pubblici potranno trovare tutte le informazioni necessarie sul portale NoiPa, dove è disponibile un’area dedicata alla compilazione della richiesta. Per questi lavoratori, il termine per presentare la domanda è fissato al 22 novembre 2024, entro le ore 12:00. La procedura è interamente automatizzata, semplificando così l’accesso alla misura. Per i lavoratori del settore privato, invece, non esiste una scadenza uniforme, poiché saranno le singole aziende a stabilire una deadline interna che consenta di verificare i requisiti e procedere con l’erogazione del bonus insieme alla tredicesima. In entrambi i casi, è necessario presentare un’autocertificazione in cui si dichiara di essere in possesso dei requisiti richiesti e fornire il codice fiscale del figlio o dei figli a carico.

Cosa succede in caso di ritardi nella richiesta?

In caso di ritardi nella presentazione della domanda, il diritto al bonus non andrà perduto. Sarà infatti possibile recuperare l’importo attraverso la dichiarazione dei redditi da presentare nel 2025. Questo meccanismo di recupero garantirà che nessuno dei potenziali beneficiari venga escluso, anche se i tempi burocratici non dovessero essere rispettati. Tuttavia, sarà necessario segnalare la questione per ottenere i fondi entro metà del 2025, così da rientrare nei termini previsti per il recupero fiscale.

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