Nonostante la digitalizzazione, le case italiane continuano a essere piene di documenti cartacei. E, a dirla tutta, è assai importante conservarli. Ma quali? E per quanto tempo? Per fortuna arriva in nostro soccorso Altroconsumo, che ha stilato una tabella in cui spiega a seconda del documento quanto si deve conservare. Dalle bollette agli scontrini, passando per fatture e multe, vediamo nel dettaglio come comportarci per evitare brutte sorprese. Conservare i documenti cartacei importanti in caso di futuri controlli, per esempio riguardanti eventuali multe o tasse non pagate. Ma per evitare di ritrovarsi la casa invasa da quantità di carta inutile, ecco il prontuario di Altroconsumo da tenere sempre a portata di mano.
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Partiamo da la dichiarazione dei redditi: quella presentata quest’anno deve essere conservata, con la relativa documentazione, per 5 anni, cioè per le dichiarazioni dei redditi presentate nel 2024 sui redditi del 2023 bisogna tenere i documenti fino al 31 dicembre 2029. Quindi, è molto importante tenere le fatture e i documenti che hanno permesso di ridurre le imposte e le certificazioni dei redditi dichiarati.
Il Fisco, infatti, ha tempo fino al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello della presentazione della dichiarazione per fare controlli.
Le bollette di acqua, luce, gas e telefono vanno tenute per 5 anni dalla scadenza. Per luce e gas, la prescrizione dei controlli si riduce a 2 anni in caso di rilevanti ritardi nella fatturazione per colpa del fornitore.
E gli scontrini? Se acquistate un prodotto, in caso di difetto o malfunzionamento è bene avere lo scontrino per far valere la garanzia legale (se non lo avete potete dimostrare la data di acquisto in altro modo: ad esempio, con l’estrattoconto della carta di credito). Lo scontrino va conservato per il tempo utile a far valere la garanzia legale, almeno 26 mesi.
Per quanto riguarda le multe, il termine di prescrizione per il pagamento per infrazioni al Codice della strada è di 5 anni. Spiega Altroconsumo: “Bisogna però fare una distinzione: i 5 anni valgono infatti per le violazioni accertate da polizia stradale o carabinieri (per esempio, per eccesso di velocità in autostrada), mentre per quelle rilevate dal Comune, solitamente attraverso i vigili urbani, il termine di prescrizione è di 2 anni dalla cosiddetta ‘iscrizione a ruolo’ della multa, cioè dal momento in cui il Comune ordina all’agente per la riscossione di avviare la procedura per incassare la sanzione.
Tassa sui rifiuti: i controlli sulla Tari possono arrivare fino al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui si deve pagare o presentare la dichiarazione.
Per l’Imu, le richieste del Comune possono arrivare fino al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui si deve pagare o presentare la dichiarazione. Quindi, per un’imposta sulla casa pagata nel 2024, la documentazione va tenuta fino al 31 dicembre 2029.
Tra i documenti da conservare ci sono anche quelli relativi ai mutui e ai finanziamenti: il termine di conservazione generale dei documenti è di 10 anni dalla fine del contratto. Per le domande di finanziamento non accolte o a cui si rinuncia, il termine di conservazione della documentazione è di 90 giorni dalla cessazione degli effetti della domanda: visto che questi dati vengono iscritti nelle banche dati consultate dalle finanziarie, può essere utile avere a disposizione la documentazione in caso di problemi. Se la domanda richiede invece un’istruttoria, il termine massimo di iscrizione della domanda nelle banche dati creditizie (e quindi di conservazione dei documenti) è di 180 giorni.
I documenti relativi ai bonus per ristrutturazioni edilizie vanno conservati per 5 anni, a parte quelli per cui la rateazione arriva a spalmarsi su 10 anni. In questo caso bisogna quindi conservare i documenti fino a 5 anni dopo che si è goduto dell’ultima rata delle agevolazioni.
Sentenze? I diritti che sono conseguenza di una sentenza giudiziaria si prescrivono in 10 anni.
E il bollo dell’auto? Le Regioni possono fare accertamenti fino ai 3 anni successivi a quello in cui è stato fatto o doveva essere fatto il versamento.
Gli atti di proprietà di beni immobili e mobili registrati (rogiti notarili, certificati di proprietà dell’auto o dichiarazioni di successione e di accettazione di eredità) vanno invece conservati per sempre, così come i propri referti clinici.