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Mike Tyson, perché mordeva i guantoni durante l’incontro con Jake Paul

Pubblicato: 16/11/2024 19:37

Nella notte tra venerdì e sabato, l’AT&T Stadium di Arlington, in Texas, ha ospitato uno degli eventi più attesi e discussi degli ultimi anni nel mondo della boxe. Il match tra Mike Tyson e Jake Paul ha attirato l’attenzione di milioni di spettatori, non solo appassionati di sport da combattimento, ma anche di chi segue il panorama sportivo in generale. L’incontro, trasmesso in diretta su Netflix, ha visto il pugile 27enne Paul trionfare contro l’icona della boxe Tyson, vincendo alla distanza con una decisione unanime dei giudici al termine delle otto riprese. Ma al di là del risultato, ciò che ha davvero suscitato curiosità e domande è stato il comportamento di Tyson durante l’incontro, un gesto che ha sollevato non poche perplessità tra i tifosi e gli esperti del settore.
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Il curioso vizio di Mike Tyson

Una delle immagini più sorprendenti del match è stata quella di Mike Tyson, che durante l’incontro continuava a mordere i suoi guantoni. Il pugile, ex campione del mondo, è stato visto più volte con la bocca sul guanto, in un gesto che ha immediatamente colpito chiunque stesse seguendo l’evento. I telespettatori e il pubblico presente allo stadio hanno notato questo comportamento ricorrente, che ha suscitato perplessità. A fine match, Tyson ha finalmente chiarito il motivo di quel gesto: “Era una mia abitudine, mordermi il guanto quando combattevo. E l’ho rifatto oggi: ho una fissazione per i morsi”. Non si trattava di una novità, ma di un vizio che l’ex campione di boxe ha ammesso apertamente, dichiarando che questo comportamento lo accompagnava già durante i suoi anni migliori sul ring. Il morso ai guantoni, quindi, non era una manifestazione di nervosismo o di insicurezza, ma un’abitudine che Tyson non aveva mai abbandonato, nemmeno alla sua età avanzata e dopo una lunga pausa dall’attività agonistica.

Nonostante il suo comportamento insolito, Tyson ha spiegato di non voler usare il suo problema al ginocchio destro, per cui combatteva con un tutore, come scusa per la sconfitta. Ha infatti affermato di essere consapevole delle sue condizioni fisiche e di non aver avuto aspettative di dimostrare nulla agli altri, ma solo a se stesso: “Sono soddisfatto, sapevo che Jake era un bravo combattente. Non ho dimostrato niente a nessuno, solo a me stesso”.

Il pre-match: un incidente e una promessa di Paul

Il clima di tensione è stato evidente già prima del match, durante la pesatura ufficiale. Mike Tyson, 58 anni, ha colpito Jake Paul con uno schiaffo sulla guancia, scatenando l’intervento immediato della sicurezza per separare i due. La scena ha sorpreso i presenti, ma Tyson ha mantenuto una calma apparente, dichiarando semplicemente: “La questione è finita”. Jake Paul, invece, ha reagito con rabbia, dichiarando che avrebbe “messo Tyson al tappeto” e concludendo le sue osservazioni con un grido teatrale: “Deve morire”. Le parole di Paul hanno alimentato ulteriormente il già acceso spirito competitivo che ha caratterizzato l’intera preparazione del match.

Il match e l’esito finale

L’incontro, che ha visto il ring affollato da oltre 72.000 spettatori, si è svolto in un’atmosfera di grande tensione, con i tifosi divisi equamente tra i sostenitori di Tyson e quelli di Paul. Il match è stato più che una semplice sfida di boxe, ma un evento mediatico che ha unito fan dello sport, ma anche del mondo dello spettacolo e dei social media, visto che Jake Paul è noto principalmente per la sua carriera da Youtuber prima che come pugile.

Sul ring, Paul ha avuto la meglio su Tyson, vincendo per decisione unanime dei giudici al termine delle otto riprese da due minuti ciascuna. La performance di Paul ha suscitato opinioni contrastanti. Se da un lato alcuni esperti hanno sottolineato la sua preparazione e la sua tenacia, dall’altro molti hanno ritenuto che il match fosse, in parte, una mossa più commerciale che sportiva. Nonostante ciò, Paul ha dimostrato di essere un avversario più che capace, imponendo il suo ritmo e gestendo bene la distanza.

Il rispetto tra i due pugili e il tributo di Paul a Tyson

Alla fine del combattimento, Jake Paul ha dimostrato un grande gesto di rispetto nei confronti di Mike Tyson, accennando un piccolo inchino verso il campione, poco prima che suonasse la campana finale. “Tyson è una leggenda, è stato un onore. Non sarei qui oggi senza di lui. È uno dei più grandi mai esistiti” ha dichiarato Paul, in un momento di umiltà che ha sorpreso molti. Dall’altra parte, Tyson ha commentato la sua performance con un sorriso sereno, affermando che, nonostante la sconfitta, era “felice” per quanto aveva fatto e che non doveva “dimostrare niente a nessuno”.

La cifra record e il futuro di Tyson

L’incontro tra Tyson e Paul è stato una delle sfide più remunerative della carriera di Iron Mike. Secondo le informazioni disponibili, Tyson ha guadagnato 20 milioni di dollari per partecipare all’evento, cifra che testimonia l’enorme impatto mediatico dell’incontro. Nonostante la sconfitta, il pugile 58enne ha fatto sapere di essere soddisfatto della sua performance, sottolineando che il suo ritorno sul ring non aveva come obiettivo quello di sfidare gli altri, ma piuttosto di mettersi alla prova con se stesso.

In un mondo dove la boxe sembra spesso essere ridotta a un palcoscenico di spettacolo più che di sport, l’incontro tra Mike Tyson e Jake Paul ha certamente segnato un capitolo storico. Non solo per la vittoria di Paul, ma anche per l’eco mediatica che ha generato, rendendo l’incontro una delle sfide più chiacchierate e seguite degli ultimi anni, capace di unire appassionati di sport, social media e intrattenimento.

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