La partita di Nations League tra Olanda e Ungheria è stata interrotta dopo pochi minuti di gioco a causa di un grave malore che ha colpito Ádám Szalai, ex calciatore e collaboratore tecnico del CT Marco Rossi. L’uomo, seduto in panchina, si è improvvisamente accasciato a terra, scatenando momenti di panico sul campo.
Malore improvviso e soccorsi immediati
L’episodio è avvenuto all’ottavo minuto, quando le urla provenienti dalla panchina magiara hanno attirato l’attenzione generale. L’arbitro ha subito sospeso la partita per consentire l’intervento dei sanitari, accorsi rapidamente sul terreno di gioco. Szalai, steso a terra e apparentemente privo di sensi, è stato circondato dai giocatori della nazionale ungherese che hanno fatto scudo, proteggendo la scena dalle telecamere, in una dinamica che ha ricordato il drammatico episodio di Christian Eriksen durante gli Europei.
Rianimazione sul campo e partita sospesa
I medici hanno lavorato a lungo per stabilizzare le condizioni di Szalai, il quale è stato poi trasportato fuori dal campo in barella, tra gli applausi del pubblico. Secondo le prime informazioni, potrebbe essersi trattato di un attacco epilettico, ma le sue condizioni sono ora stabili, come confermato dai primi aggiornamenti ufficiali.
Ripresa della partita tra tensione e commozione
Nonostante il forte shock, i calciatori dell’Ungheria hanno deciso di proseguire la partita, mostrando grande professionalità e coraggio. La sfida è ripresa solo dopo che Szalai è stato portato via dal campo, ma l’episodio ha lasciato un segno profondo in entrambi gli schieramenti.
La partita, terminata con un calcio di rigore a favore degli olandesi, ha visto prevalere non tanto l’aspetto sportivo quanto la solidarietà e la vicinanza di tutti i presenti a Szalai. In serata, il CT Marco Rossi ha ringraziato i sanitari e lo staff per il loro pronto intervento, sottolineando che “il risultato questa volta passa in secondo piano”.
La speranza di tutti è che Szalai possa riprendersi al più presto, dopo un episodio che ha ricordato quanto il calcio, e lo sport in generale, sia prima di tutto una comunità di persone unite dalla passione e dal rispetto reciproco.