La morte di Margaret Spada, 22enne siciliana deceduta il 9 novembre dopo un intervento di rinoplastica a Roma, ha aperto un complesso caso giudiziario. Due ipotesi sono al vaglio degli inquirenti: un possibile problema cardiaco congenito mai diagnosticato o un errore umano nel dosaggio dei farmaci somministrati durante l’operazione.
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Problema congenito o errore medico?
Margaret, giunta nella capitale per sottoporsi a un intervento nello studio di Marco e Marco Antonio Procopio, ora indagati per omicidio colposo, potrebbe essere stata vittima di una patologia cardiaca mai rilevata. Un consulente medico, incaricato dalla procura, approfondirà le condizioni dell’apparato cardiocircolatorio della giovane, con particolare attenzione all’ipotesi di un difetto congenito che non era emerso nei controlli pre-operatori.
Parallelamente, si indaga sul ruolo dei farmaci utilizzati dai medici durante l’intervento, condotto in uno studio non autorizzato per interventi chirurgici. Il focus è sull’anestetico: si cercherà di chiarire se la dose fosse corretta e se i protocolli previsti siano stati rispettati. Tra le ipotesi anche l’impiego di un farmaco vasocostrittore, contenuto nell’anestetico stesso, che potrebbe aver causato complicazioni fatali.
La testimonianza di un’altra paziente
Il racconto di Maria Rita Misuraca, un’altra paziente dello studio Procopio, ha aggiunto un elemento di inquietudine. La donna ha dichiarato di aver avuto reazioni avverse dopo la somministrazione dell’anestesia, gettando ulteriori ombre sulla sicurezza delle procedure adottate.
Referti sotto esame
Ulteriori esami tossicologici e istologici chiariranno se vi siano state responsabilità mediche dirette nella morte di Margaret. La procura punta inoltre a verificare la bontà dell’elettrocardiogramma e degli altri esami effettuati prima dell’intervento, i cui referti non avevano rilevato alcuna anomalia.