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Morte Margaret Spada, il racconto di Maria Rita Misuraca: “Io operata come lei, ho avuto tremori e tachicardia dopo l’anestesia”

Pubblicato: 17/11/2024 08:28
Margaret Spada racconto Misuraca

Margaret Spada era la ragazza 22enne di Lentini, morta dopo un intervento di rinoplastica parziale. Anche la giornalista sportiva Maria Rita Misuraca racconta di essere stata una paziente dei medici Procopio. E le sue sono parole scioccanti.
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Il racconto drammatico di Maria Rita Misuraca

Quando ho letto la notizia di Margaret Spada ho pensato ‘Cavolo, potevo esserci io al suo posto…’. – racconta la Misuraca a Repubblica – Avevo già fatto una rinoplastica nel 2019, in un’altra clinica privata, il risultato mi piaceva ma notavo che la punta dopo qualche anno stava iniziando a scegliere. Così nella primavera del 2023 mi sono rivolta al chirurgo che mi aveva operata per la prima volta, ma non mi ha voluta operare. Per lui il naso era perfetto. Ma io mi ero intestardita”.

“Su TikTok, mi è comparso un video dello studio Procopio. – prosegue la giornalista – Così ho preso appuntamento. Ho fatto la visita a maggio dell’anno scorso, cinque giorni dopo mi sono operata, mi è bastato portare le analisi più recenti, fatte non oltre tre mesi prima. Ma io mi controllo spesso e le avevo pronte, erano di uno o due mesi prima”.

Durante l’anestesia ho avvertito dei tremori, della tachicardia. – rivela ancora Maria Rita Misuraca – Tutto durato una ventina di secondi, ma mi sono preoccupata visto che sono sana e che le analisi erano a posto. Poi abbiamo iniziato: la sala era come quella di un dentista, diciamo. Io avevo i miei vestiti, le scarpe, non era un ambiente sterile. Al chirurgo e al suo assistente, che lo aiutava passandogli gli strumenti o sorreggendo il mio naso durante l’operazione, a un certo punto si è aggiunta un’altra persona. Insomma: un via vai. Il medico è intervenuto sulle cartilagini, non ha rotto l’osso del naso, ma era comunque un’operazione”.

Il primo giorno ero rintronata, ma poi mi sono pian piano ripresa. Avevo anche dei medicinali da prendere. Col senno di poi ho pensato al rischio che ho corso in una stanza che secondo me non era sterile come avrebbe dovuto per un’operazione simile. Ho ancora ansia per quella tachicardia. E inevitabilmente ho pensato che ho rischiato di esserci io, al posto di quella ragazza”, conclude.

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