L’amministrazione statunitense guidata da Joe Biden avrebbe deciso di eliminare le restrizioni imposte all’Ucraina sull’utilizzo delle armi a lungo raggio fornite dagli Stati Uniti. La decisione, riportata da fonti diplomatiche, segnerebbe una svolta significativa nella strategia americana rispetto al conflitto in corso con la Russia. Se da una parte questa potrebbe sembrare una mossa in direzione contraria alla volontà del presidente eletto Trump (che ha dichiarato che farà finire la guerra 48 ore) dall’altra potrebbe essere la mossa che fa vacillare Putin e lo mette nelle condizioni di ascoltare più favorevolmente delle trattative. Al contempo giunge il commento di Zelensky sulla novità, che a Kiev non basta: “Le decisioni non si annunciano. I missili parleranno da soli”. Reazione fortemente negativa da parte dei Trump, on il figlio Donald Jr che ha commentato: “Vogliono far scoppiare la Terza Guerra Mondiale prima che mio padre abbia la possibilità di creare la pace”.
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Nuova libertà d’azione per Kiev
Con la rimozione del veto, l’esercito ucraino potrà impiegare i sistemi missilistici di precisione a lungo raggio per colpire obiettivi in profondità nel territorio russo. Questa scelta riflette un’intensificazione del sostegno militare di Washington a Kiev, che punta a rafforzare la capacità di difesa e contrattacco dell’Ucraina, soprattutto nel contesto delle recenti escalation sul campo.
Le implicazioni geopolitiche
La decisione potrebbe però inasprire le tensioni con Mosca, che da tempo considera la fornitura di armi occidentali all’Ucraina una provocazione diretta. Secondo gli esperti, il via libera a tali operazioni potrebbe comportare rischi di escalation regionale, con la possibilità di un ampliamento del conflitto.
Tajani: “Utilizzare solo su territorio ucraino”
Antonio Tajani ha speso parole su parte italiana, ed ha specificato: “”La nostra posizione sull’uso delle armi da parte dell’Ucraina non cambia, si possono usare solo all’interno del territorio ucraino” Insiste Tajani: “Siamo favorevoli ad una Conferenza di pace con la presenza dei russi, dei cinesi, degli indiani e dei brasiliani, e mi auguro che Pechino possa svolgere un ruolo positivo per far comprendere a Mosca che bisogna smetterla con questa guerra insensata. Certo, la presenza di militari nordcoreani non è un bel segnale“.