Una serie di atti di malizia che si è protratta nel tempo, sfociando in vere e proprie persecuzioni. Il principale coinvolto, considerato insospettabile, è l’imprenditore Cesare Buonamici, fondatore dell’azienda agricola a lui intestata e, da luglio 2023, presidente di Coldiretti Firenze e Prato. Attualmente è sottoposto a un processo con l’accusa di stalking nei confronti della sorella Cesara, nota giornalista del Tg5 e volto conosciuto della televisione.
Leggi anche: Pietrangeli: “Sinner? A Torino non gli ho fatti i complimenti, vi spiego perché”
Il giudizio è stato deciso dal gup di Firenze, conformemente alla richiesta della procura, che accusava l’imprenditore di avere intrapreso una serie di azioni con l’intento di disturbare la vita della sorella. Cesara ha rilasciato solo poche parole, esprimendo con un tono malinconico: “È una storia triste – ha ripetuto – Non desidero commentare”. In aula era presente solo il marito; dall’altra parte, il fratello, senza scambiarsi neppure uno sguardo, come se ci fosse un muro invisibile tra loro. Un triste capitolo di quella che, secondo il legale Massimo Megli, è una “disputa familiare su questioni economiche legate a una proprietà, caratterizzata da reciproci dispetti”.
Non è chiaro se il conflitto riguardi l’azienda agricola situata sulle colline di Fiesole, un piccolo scrigno di prodotti locali come olio e altro. Tra gli episodi contestati vi è la presunta occupazione di una stanza di proprietà della giornalista, assistita dall’avvocato Elisa Baldocci, con il fratello che si sarebbe rifiutato a lungo di restituire la stanza, aggravando una situazione già tesa. Inoltre, si sostiene che l’imprenditore avrebbe deviato le telecamere della propria azienda verso l’abitazione della sorella per osservarla e tentare di ottenere informazioni sui suoi conti bancari.
In un’accusa specifica, Cesare si sarebbe lamentato ingiustamente della sorella per la sottrazione di una corrispondenza, un pacco contenente grembiuli, che era invece stato correttamente consegnato al personale del frantoio Buonamici. Ancora: “Costringeva la persona offesa a sostenere elevate spese legali per risolvere varie controversie civili, con l’intento di compromettere il benessere della vittima”. Il processo avrà inizio tra 11 mesi, nell’ottobre 2025.