Omicidio a Verbicaro: Meccanico 74enne Trovato Morto nella Sua Officina
Mercoledì 20 novembre 2024, verso le 18, una tragedia ha sconvolto Verbicaro, piccolo paese di tremila anime. Biagio Lofrano, 41 anni, avrebbe ucciso lo zio Ugo Lofrano, 74 anni, titolare dell’officina in cui lavorava. Dopo l’omicidio, Biagio si è recato a casa, confessando alla madre: “Ho ucciso zio Ugo”.
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La ricostruzione dei fatti
Secondo le prime indagini, zio e nipote stavano lavorando insieme all’officina in via Manzoni, quando è scoppiata una lite per motivi futili legati ai pezzi di ricambio di un’auto. I due erano noti per i frequenti diverbi, ma mai prima d’ora erano sfociati in violenza. Questa volta, però, la situazione è degenerata: Biagio avrebbe afferrato un pezzo di ferro e colpito lo zio più volte alla testa, lasciandolo esanime in una pozza di sangue.
Dopo l’aggressione, Biagio ha chiuso le serrande dell’officina, parcheggiato una Panda verde vicino al corpo per nasconderlo alla vista, e si è diretto a casa. La madre, sconvolta dalla confessione, ha avvisato la guardia medica, che ha immediatamente contattato i carabinieri.
Le indagini e l’arresto
Sul luogo del delitto sono intervenuti i militari, il magistrato, il medico legale e gli esperti della scientifica. L’area è stata transennata per preservare la scena del crimine. Biagio, fermato poco dopo, ha collaborato con gli investigatori, indicando il luogo in cui aveva gettato l’arma del delitto, ancora insanguinata.
Il corpo della vittima è stato trasferito all’obitorio di Cetraro, dove sarà sottoposto ad autopsia su disposizione della Procura di Paola. Intanto, il presunto omicida è stato arrestato e condotto alla casa circondariale di Paola, in attesa di giudizio.
Il dolore di un paese sconvolto
Verbicaro si è stretto nel dolore. “Nessuno poteva immaginare una cosa simile,” raccontano i vicini. Biagio era conosciuto come un lavoratore dedito e legato allo zio. Ma in un attimo di follia, il buio ha avvolto la sua mente, trasformando una lite in tragedia. Le serrande dell’officina restano abbassate, simbolo di una ferita che segnerà la comunità per sempre.