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Europa, settore auto: è dramma. Chiude un altro colosso

Pubblicato: 22/11/2024 11:47

Non si arresta la crisi del settore auto in Europa. Ora arriva un altro duro colpo per le ambizioni europee nel settore delle batterie per auto elettriche. Northvolt, azienda svedese leader nella produzione di celle per batterie, ha annunciato di aver avviato una procedura di protezione fallimentare ai sensi del Capitolo 11 negli Stati Uniti. La notizia, diffusa il 21 novembre, mina le speranze del continente di ridurre la dipendenza dai produttori cinesi come CATL e BYD, che dominano il mercato globale.

La crisi finanziaria di Northvolt

Northvolt, considerata fino a poco tempo fa un simbolo della transizione europea verso la mobilità elettrica, ha dichiarato di avere risorse liquide per coprire appena una settimana di operazioni. L’azienda ha ottenuto un prestito d’emergenza di 100 milioni di dollari per sostenere il processo di fallimento, ma il debito accumulato ammonta a 5,8 miliardi di dollari.

Volkswagen, che detiene il 21% della società, è tra gli azionisti colpiti dalla crisi. Già in difficoltà per il rallentamento delle vendite di auto elettriche e con migliaia di posti di lavoro a rischio, il colosso tedesco ha confermato di essere in contatto con Northvolt senza commentare le ripercussioni sulle sue attività.

Secondo documenti presentati presso la Corte fallimentare di Houston, la situazione finanziaria di Northvolt è “disastrosa“. La procedura fallimentare offre all’azienda una temporanea protezione dai creditori, consentendole di mantenere operative le sue strutture.

Le implicazioni per l’Europa

La crisi di Northvolt rappresenta un problema strategico per il settore automotive europeo. L’azienda era al centro di un progetto mirato a sostenere la transizione dai motori a combustione interna ai veicoli elettrici, un passaggio fondamentale per rispettare le regole del Green Deal voluto dalla Ue per ridurre le emissioni e competere a livello globale.

La domanda di auto elettriche, però, cresce più lentamente del previsto, mentre i produttori cinesi dominano il mercato con l’85% della produzione globale di celle per batterie. La mancanza di un’industria europea solida in questo settore rischia di compromettere la competitività delle case automobilistiche del continente.

Le reazioni

Il governo svedese ha ribadito il proprio sostegno all’industria delle batterie, ma ha escluso l’ipotesi di acquisire una quota di Northvolt. Il vice primo ministro Ebba Busch ha dichiarato che l’azienda è fondamentale per il futuro della produzione di batterie in Europa, ma che sarà necessario trovare nuovi investitori nel tentativo di rilanciarla. Progetto non semplice, vista la situazione complessiva.

Il destino di Northvolt riflette le difficoltà dell’Europa nel costruire una filiera industriale delle batterie capace di competere con i giganti asiatici. Senza una produzione interna solida, il rischio è che il settore delle auto elettriche, già rallentato da una domanda incerta, rimanga sempre più indietro rispetto alla concorrenza globale.

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