L’Italia del tennis si regala la semifinale di Coppa Davis grazie a una prestazione straordinaria di Jannik Sinner e Matteo Berrettini. Dopo una partenza difficile contro l’Argentina, è stato Sinner a riportare il punteggio in parità con la sua vittoria nel singolo. La svolta decisiva è arrivata nel doppio, dove la coppia formata dai due azzurri, scelta a sorpresa dal capitano Filippo Volandri, ha avuto la meglio sui più esperti (di doppio) Andres Molteni e Maximo Gonzalez con un secco 6-4, 7-5.
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Una decisione coraggiosa ma vincente quella di Volandri, che ha lasciato in panchina il duo ufficiale Bolelli-Vavassori. La sinergia tra Sinner e Berrettini ha funzionato, dimostrando che i due azzurri, nonostante siano singolaristi, possiedono un’affinità straordinaria. “Si è vista una complicità non verbale tra loro, fatta di sguardi e sorrisi che evidenziavano il divertimento e l’intesa nel condividere strategie in campo“, commenta Pietro Bussotti, psicologo dello sport e coordinatore dell’Ordine degli psicologi dell’Umbria.
Un rischio calcolato per l’unità del team
Secondo Bussotti, la scelta di modificare gli equilibri del team può essere delicata. “Ogni cambiamento ha il potenziale di influenzare dinamiche di gruppo in positivo o in negativo. Ma parliamo di professionisti capaci di accettare decisioni spiegate e orientate all’obiettivo comune: vincere”.
Il valore aggiunto di Sinner e Berrettini, secondo lo psicologo, sta nella loro capacità di compensare eventuali lacune tecniche nel doppio grazie a una sinergia mentale e fisica eccezionale. Ora l’Italia si prepara alla sfida contro l’Australia in semifinale, con un interrogativo: Volandri riproporrà questa formidabile coppia? “Vedremo se questo dream team sarà schierato anche in semifinale. La loro qualità potrebbe fare la differenza”, ha concluso lo psicologo.