Roberto Vannacci è noto per non tirarsi mai indietro dalle innumerevoli polemiche politiche che è costretto ad affrontare quasi ogni giorno. Stavolta però sembra che il mondo stia andando davvero al contrario, come il titolo del suo libro di grande successo. Il generale, infatti, pubblica un lungo post sul suo profilo Facebook per replicare al durissimo attacco subito dalla moglie da parte del sito della comunità omosessuale Gayburg che identifica la donna come “romena”. E Vannacci esplode.
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L’attacco del sito gay alla moglie di Vannacci
“Il generale Roberto Vannacci, che ha conquistato il pubblico leghista con i suoi discorsi sulla purezza della razza italica, è sposato con una signora chiamata Camelia Mihailescu. – si legge su Gayburg – Già dal nome pare abbastanza evidente che la signora non paia espressione di quella italianità di cui parla sempre Vannacci. Ed infatti risulta una cittadina romena. In pratica, è una di quelle persone che tanti fan di Vannacci inviterebbero volentieri a ‘tornarsene a casa sua’. Il fatto che Vannacci sia sposato con una cittadina romena non dovrebbe essere un problema per nessuno. Peccato che probabilmente lo sarebbe proprio per molti suoi adepti se solo non fosse la first-lady del generale”.
Il durissimo post del generale
“Ecco le vomitevoli dissertazioni di una certa stampa e del mondo LGBTQ nei riguardi di mia moglie. – ecco la replica al veleno di Vannacci – Avendo fallito nel contestare la mia onestà, le mie amicizie, il mio passato, il mio curriculum e i mie valori ora attaccano la mia famiglia. Questi guardiani della morale discutono della nazionalità di mia moglie per parlare di…razzismo”.
“Se avessero scavato meglio avrebbero scoperto che anche mia nonna materna era croata. Ma tutto questo non ha alcun legame con quanto sostengo, ovvero, di essere assolutamente contrario all’immigrazione irregolare: una posizione limpida, coerente e soprattutto supportata dai dati statistici sulla criminalità e sulla distruzione del sistema sociale nazionale. Ma, si sa, quando non si trovano argomenti coerenti si inventano pretesti surreali. Mia moglie è rumena, e io ne vado fiero! E lei stessa ne va fiera! E pur essendo cittadina italiana (per matrimonio) non si offenderebbe mai se qualcuno le dicesse che i suoi tratti somatici sono rumeni, anzi, ne sarebbe orgogliosa. Cari giornalisti e attivisti LGBTQ continuate pure la vostra accanita e livorosa ricerca. Io vado avanti a testa alta!”, conclude così la sua invettiva Roberto Vannacci.