Qualcosa sembra aver iniziato a muoversi. Il Segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha avuto un incontro con Donald Trump e il suo team nella sua residenza di Palm Beach, come riportato in una nota ufficiale, per affrontare diverse questioni legate alla sicurezza globale. Come sottolinea oggi il Corriere della Sera, l’ex presidente americano in passato aveva definito i “partner europei parassiti” per non aver contribuito adeguatamente alle spese della NATO, il che aveva alimentato il dibattito su una potenziale uscita degli Stati Uniti dall’Alleanza.
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Tuttavia, in questa occasione, Trump ha messo da parte la sua retorica controversa. Secondo quanto riportato da Repubblica, il presidente eletto ha voluto focalizzarsi su tre temi principali: la situazione in Ucraina, la minaccia rappresentata da Putin e il contributo finanziario degli alleati europei all’Organizzazione atlantica. Rutte ha ribadito che il 2% del PIL è destinato in generale alla spesa militare nei paesi europei, evidenziando un impegno a incrementare queste risorse. Questa rassicurazione è importante perché Trump è stato già aggiornato dal Pentagono attraverso vari report, che lo avvertono di non allargare il conflitto, ma gli spiegano anche che Putin probabilmente non cerca la pace al momento. E la NATO deve prepararsi a questa eventualità.
«Voglio prima di tutto analizzare le proposte del nuovo presidente americano; questo avverrà già a gennaio e penso che avremo un piano per porre fine al conflitto», ha dichiarato Volodymyr Zelensky, evidenziando la sua apertura nei confronti di Donald Trump e la speranza che il 2025 possa segnare l’arrivo della pace. Tuttavia, è incerto come saranno queste proposte. Potrebbero emergere informazioni a partire dal 20 gennaio, quando l’ingresso di Donald Trump nella Casa Bianca potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase nei rapporti tra Washington e la Mosca di Putin. Nel frattempo, sul fronte militare, l’Ucraina ha ottenuto il via libera per utilizzare razzi a lungo raggio, come gli Atacms e gli Storm Shadow, per operazioni dentro il territorio russo.