La guerra tra Israele e Hamas prevede una tregua di circa sessanta giorni a partite dalle 22 di oggi. Questo il risultato della contrattazione che sarà annunciata stasera se non ci saranno intoppi. Il conflitto, iniziato il 7 ottobre 2023, ha già causato 44.249 morti e 104.746 feriti nella Striscia di Gaza, secondo i dati forniti dal ministero della Sanità di Gaza, sotto il controllo di Hamas. La situazione resta drammatica, con combattimenti e bombardamenti che non risparmiano la popolazione civile.
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L’annuncio della tv libanese
La tv libanese al-Jadid ha diffuso la notizia, segnalando un passo avanti nei negoziati. Intanto, a Beirut, un raid dell’aviazione israeliana ha colpito un’area vicina alla roccaforte di Hezbollah, nel sud della capitale. L’Idf ha diramato avvisi di evacuazione per venti edifici a Dahiyeh, dove potrebbero avvenire nuovi attacchi mirati alle attività del gruppo sciita.
Sul fronte diplomatico, il dibattito si accende anche all’Onu. Il «Wall Street Journal» riporta l’allontanamento di Alice Nderitu, esperta keniota incaricata di valutare le operazioni israeliane a Gaza. Nderitu aveva escluso che la campagna militare israeliana potesse essere classificata come genocidio. Il rapporto della Commissione Onu, pubblicato il 14 novembre, sostiene invece accuse pesanti contro Israele, parlando di possibili genocidio e apartheid.
La tensione resta alta, ma l’annuncio di un cessate il fuoco in Libano potrebbe segnare un primo spiraglio per ridurre l’escalation nella regione.