Sophie Codeogni decide finalmente di sfogarsi e di parlare per la prima volta dell’arresto dell’ex compagno Alessandro Basciano. Lo scorso 21 novembre il dj è stato portato in carcere con l’accusa di minacce e stalking nei confronti dell’influencer. Ma appena due giorni dopo è stato rilasciato.
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L’intervista di Sophie Codegoni
“Poco prima che gli sequestrassero il telefono mi ha mandato un messaggio. Il giorno dopo sono rimasta scioccata, l’ho scoperto sui social. – racconta Sophie Codegoni in un’intervista al Corriere della Sera – Non voglio alimentare il circo mediatico che si sta muovendo intorno a questa storia, è un tema così delicato in rispetto a tante donne che hanno vissuto o stanno vivendo una situazione simile”.
“Ho paura, ogni volta che esco ci sono bodyguard con me. – rivela la 23enne – Non risponderò e ascolterò nell’attesa che la giustizia faccia il suo corso. Ci vorrà del tempo, ma la verità verrà a galla. Finché stavamo insieme era amorevole, carino e dolce. Il problema nasceva nel momento in cui io mi staccavo da lui, che fosse per andare a mangiare una pizza, per andare a lavorare o da mia mamma, lui cambiava completamente. Lui doveva essere la priorità della mia vita davanti a tutto e tutti”.
“Non ho mai negato di averlo amato tanto. – prosegue Sophie – Ci ho riprovato un’infinità di volte perché pensavo di poter cambiare le cose e avere la famiglia che sognavo. Trovavo sempre una giustificazione ai suoi comportamenti, riuscivo sempre a trovare delle colpe in me e lui riusciva ogni volta a farmi tonare indietro, a farmi negare con me stessa la verità. Trovava sempre il modo di giustificare il suo comportamento, diceva che sarebbe cambiato, che avrebbe iniziato una terapia, piangeva e io ci credevo”.
“Vivevo nella paura”
“Vivevo nella paura e sotto il suo controllo. – conclude poi il suo drammatico racconto l’influencer – C’erano persone che mi spiavano dallo spioncino dalla porta di casa in piena notte, gente che mi aspettava fuori dal ristorante, episodi accompagnati da chiamate e messaggi bruttissimi da parte sua che sapeva sempre con chi fossi e dove fossi. Non ho mai ritirato la querela nei suoi confronti. Mi ha stupita molto questa notizia. Poco dopo ho pregato il mio penalista di rallentare, ma non ho firmato per il ritiro in quanto c’erano tante cose che ancora non andavano”.