Il nuovo Codice della strada, approvato in Senato il 20 novembre, introduce modifiche significative che stanno generando dubbi e critiche, soprattutto per quanto riguarda le norme sui test antidroga. Le modifiche apportate all’articolo 187 eliminano il riferimento allo “stato di alterazione psicofisica”, permettendo che chiunque possa essere sottoposto a test salivari, indipendentemente dal comportamento alla guida.
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Test antidroga e falsi positivi: una criticità rilevante
Secondo gli esperti, i test salivari possono rilevare la presenza di sostanze stupefacenti anche a distanza di giorni o settimane dall’assunzione, periodo in cui gli effetti sul corpo sono già svaniti. La professoressa Sabina Strano Rossi, tossicologa forense, sottolinea che i test di screening possono generare falsi positivi, ad esempio a causa di alimenti come i semi di papavero o farmaci comuni come l’ibuprofene. “Per questo motivo – spiega a Fanpage – è necessario confermare i risultati con metodiche analitiche probatorie”.
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L’avvocato Alessandro Minin aggiunge che la nuova norma introduce un aspetto problematico: “Non c’è più bisogno di riscontrare sintomi di alterazione alla guida. Questo solleva questioni di costituzionalità, eliminando il legame tra consumo di sostanze e pericolosità effettiva al volante”.
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Confronto tra droga e alcol: un trattamento diverso
Un’altra perplessità riguarda la differenza di approccio tra alcol e stupefacenti. Mentre per l’alcol il limite legale è fissato a 0,5 g/l, superato il quale scatta il penale, con la nuova norma sulla droga qualsiasi traccia rilevata porta a sanzioni più severe, incluse la sospensione o la revoca della patente.
Minin critica la disparità: “È come essere sanzionati perché una settimana prima si è consumata una sostanza legale, senza alcuna conseguenza sulla capacità di guida. Questo è incoerente con l’obiettivo della sicurezza stradale”.
Farmaci a base di cannabis: un nodo ancora aperto
Le modifiche sollevano interrogativi anche per chi utilizza cannabis terapeutica. Sebbene la legge distingua tra uso terapeutico e abuso, la persona risultata positiva rischia la sospensione immediata della patente. La Commissione Medica Locale decide sull’idoneità alla guida caso per caso, ma il percorso legale per dimostrare la liceità dell’uso dei farmaci resta complesso.
Conclusioni: legge sotto osservazione
Le modifiche al Codice della strada accendono un dibattito acceso su sicurezza, libertà personali e diritti dei conducenti. Per alcuni esperti, come l’avvocato Minin, queste disposizioni rischiano di essere più propagandistiche che efficaci. Altri, come la professoressa Strano Rossi, ritengono che il provvedimento miri alla tutela di tutti gli utenti della strada. Resta da vedere come la legge sarà applicata e interpretata una volta entrata in vigore.