Roma – La tensione tra Giorgia Meloni e Antonio Tajani, culminata in un acceso confronto all’hotel Cavalieri Waldorf Astoria, accende i riflettori sulla stabilità della coalizione di governo. Dopo lo scontro in Parlamento, con Forza Italia che ha votato contro l’esecutivo su un punto cruciale, la premier e il suo vice si sono trovati faccia a faccia per un chiarimento che, secondo fonti interne, è stato tutt’altro che sereno.
Leggi anche: “Costretto a rinunciare”: Salvini salta il Consiglio dei ministri, cosa succede
“Ti avevo chiesto di abbassare i toni”
Meloni, furiosa per il voto contrario degli azzurri, avrebbe accusato Tajani di non aver rispettato le sue richieste. “Ti avevo chiesto di abbassare i toni – avrebbe detto la premier – perché il Quirinale già ci frena su ogni emendamento. Invece hai votato contro il governo”. Il riferimento è alla sottosegretaria Albano e alla gestione dell’emendamento sul canone Rai, tema che ha visto un duro scontro tra le due anime della maggioranza.
Tajani, dal canto suo, ha ribattuto con fermezza, sottolineando di non aver fatto promesse né preso impegni. “Non potevo fare diversamente – avrebbe spiegato – altrimenti avrei perso la faccia davanti al partito. A settembre ti avevo già avvisata della mia intenzione di non rinnovare il taglio del canone”. Il ministro degli Esteri ha inoltre criticato la decisione di destinare 410 milioni al taglio dell’imposta sulla tv, mentre veniva negata la possibilità di finanziare la riduzione dell’Irpef richiesta da Forza Italia.
Le tensioni con Salvini e il rischio di escalation
A rendere ancora più esplosiva la situazione è il ruolo della Lega, con Matteo Salvini che avrebbe alimentato ulteriori tensioni dietro le quinte. Il vicepremier, in contatto con Meloni durante la giornata, non ha mancato di sottolineare le contraddizioni di Tajani, aggravando lo scontro tra le parti.
Il timore di un’escalation politica preoccupa la premier, che però esclude ogni ipotesi di rimpasto entro febbraio. “Quando Fratelli d’Italia era il partito più piccolo della coalizione, nessuno badava alla nostra crescita”, avrebbe ricordato Meloni, rispondendo alle richieste di maggior peso politico avanzate da Forza Italia.
Il futuro della coalizione e gli scenari possibili
Nonostante le tensioni, né Meloni né Tajani sembrano credere a un’imminente crisi di governo. Tuttavia, il rischio di fratture interne è reale, con Forza Italia che potrebbe smarcarsi gradualmente dalla maggioranza, come temono i più vicini alla premier. Le dichiarazioni di Fulvio Martusciello, capogruppo di FI all’Europarlamento, che ha lodato il PD per il sostegno a Ursula von der Leyen, non aiutano a rasserenare il clima.
L’irrigidimento di Tajani è alimentato anche dalle ritorsioni politiche di Salvini, in particolare sulla sanità, un tema sensibile per la Calabria di Roberto Occhiuto. La Lega, che in Calabria ha un ruolo marginale, potrebbe essere esclusa in futuro dalle giunte regionali, aumentando le tensioni all’interno del centrodestra.
Un equilibrio sempre più fragile
Con il governo diviso tra ambizioni personali e conflitti interni, il futuro della coalizione sembra appeso a un filo. L’episodio di ieri dimostra quanto siano complesse le dinamiche tra i leader e quanto fragile sia il patto che tiene unita la maggioranza. Il rischio di nuovi inciampi è dietro l’angolo, con Meloni, Tajani e Salvini chiamati a un difficile esercizio di mediazione per evitare che lo scontro politico si trasformi in una crisi irreversibile.