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Georgia, scontri tra polizia e manifestanti pro-Ue

Pubblicato: 28/11/2024 23:56

Tensione a Tbilisi, dove la polizia ha usato gas lacrimogeni per disperdere una manifestazione a favore dell’ingresso della Georgia nell’Unione Europea. Migliaia di persone si erano radunate nei pressi del Parlamento, nella capitale, e in altre città del Paese, per esprimere il proprio dissenso nei confronti della recente decisione del premier Irakli Kobakhidze.
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La protesta è esplosa in seguito all’annuncio di Kobakhidze di voler sospendere i negoziati per l’adesione della Georgia all’Unione Europea fino al 2028, una mossa che ha scatenato l’indignazione di una parte significativa della popolazione, soprattutto tra i giovani e i gruppi pro-democrazia.

Vogliamo essere parte dell’Europa, non di un regime autoritario”, hanno scandito alcuni dei manifestanti mentre sventolavano bandiere europee e georgiane. Il messaggio principale dei dimostranti è chiaro: ritengono che rimandare i negoziati rappresenti un passo indietro nel processo di avvicinamento della Georgia all’Occidente, con il rischio di isolare ulteriormente il Paese in un contesto geopolitico già complesso.

La tensione è rapidamente salita quando i manifestanti hanno cercato di avvicinarsi al Parlamento. La polizia ha risposto con l’uso di lacrimogeni per disperdere la folla, provocando momenti di caos e disordini nelle strade adiacenti.

Nonostante gli scontri, i leader delle opposizioni e alcune ONG hanno ribadito il loro appello a proseguire le manifestazioni pacifiche e a non cedere alle provocazioni. “Questa decisione è una ferita per il futuro della Georgia e per la sua vocazione europea”, ha dichiarato un portavoce di un movimento civico.

La situazione resta tesa, con molti osservatori che temono ulteriori escalation nei prossimi giorni. La scelta di Kobakhidze potrebbe, infatti, spingere il Paese verso una crisi politica interna e allontanarlo ulteriormente dai suoi obiettivi di integrazione europea.

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