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Basi Nato, Usa e obiettivi sensibili in Italia: ecco dove sono e quali sono. L’elenco che allarma gli italiani

Pubblicato: 29/11/2024 10:34
basi Nato in Italia

Mentre il contesto geopolitico sembra impazzito, e si parla sempre più spesso di terza guerra mondiale e addirittura possibili attacchi, cresce l’interesse per la presenza militare in Italia. Il nostro Paese, infatti, ospita numerose basi Nato e statunitensi, e anche moltissimi obiettivi sensibili. Ma quali sono? E dove si trovano? Ci cittadini che vi abitano vicino iniziano a sentir salire la tensione. Del resto l’Italia è uno snodo strategico fondamentale per le operazioni militari occidentali, in particolar modo per quelle degli Usa verso l’Oriente. Pensate che attualmente, il nostro Paese ospita circa 120 basi ufficiali tra Nato e Usa, senza considerare altre installazioni segrete. Conoscere la mappa delle basi Nato e Usa in Italia, insieme al loro ruolo e alla loro importanza strategica, è importante, anche perché queste strutture hanno una duplice funzione: difensiva e offensiva. Vuol dire, ad esempio, che a causa del nuclear sharing, gli accordi bilaterali di cooperazione nucleare con gli Stati Uniti, l’Italia sarebbe costretta a combattere in prima linea.
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Stando ai dati confrontati su più fonti, e riportati da un articolo di Money.it, nel 2013, le basi con presenza Usa in Italia erano 59. A oggi, nel 2024, quelle ufficialmente dichiarate sono 120. Già questo dato la dice lunga. Non tutte queste, però, sono basi militari Nato. Come spiega Luna Luciano, esistono quattro tipologie di strutture diverse:
– le basi concesse agli Stati Uniti in base a due accordi firmati negli anni Cinquanta, che rimangono sotto comando italiano mentre gli Stati Uniti detengono il controllo militare su equipaggiamento e operazioni;
– le basi Nato “propriamente dette” e, quindi, con una propria catena di comando;
– le basi italiane messe a disposizione della Nato in base agli accordi dell’Alleanza atlantica;
– le basi condivise da Italia, Stati Uniti e Nato.
Aggiunge Luciano: “In realtà, ci sono ragioni di credere che alle 120 debbano essere aggiunte altre 20 basi militari o residenziali Usa coperte dal segreto militare e su queste non si hanno delle vere informazioni”. Chiarito questo, cerchiamo di capire dove si trovano le basi Nato in Italia, indicando tra le tante le più importanti e quindi “sensibili”.

Stando agli ultimi dati, l’Italia è il Paese europeo con più basi militari statunitensi e Nato sul proprio suolo, seconda la Germania con circa 70 e terza la Gran Bretagna con circa 30. Come riassume Money.it, le più importanti basi Nato in Italia sono:
Napoli: a Lago Patria, qui si trova uno dei due comandi NATO, la Allied Joint Force Command Naples (JFC Naples). Ma qui c’è anche il comando statunitense del Security force dei Marines e delle forze aeree per il Mediterraneo;
Camp Darby, in provincia di Pisa: deposito di munizioni e bombe;
– Poggio Renatico in provincia di Ferrara: dove si trova il Deployable Air Command and Control Centre per monitorare lo spazio aereo e fornire personale addestrato per operazioni ed esercitazioni Nato;
Gaeta, nel porto della città è ospitata la nave ammiraglia e il comando della VI flotta;
Taranto, dove si trova una parte del Nspa (Nato Support and Procurement Agency) del Southern Operational Centre (SOC) che controlla le forze navali e anfibie offerto dall’Italia alla Nato;
La Spezia: centro ricerche Nato;
Ghedi, in provincia Brescia: deposito di bombe nucleari;
Aviano, nel Friuli-Venezia Giulia: la più grande base aerea americana del Mediterraneo. All’interno della struttura Nato sarebbero presenti bombe atomiche di tipo B61-4;
Vicenza: qui si trova il comando US Army per l’Europa del sud;
Sigonella, nella piana di Catania: questa è la più importante base Nato. Qui si trova l’aeroporto della US Navy nel Mediterraneo e funge da base di trasmissione dei dati necessari ai piani di volo e di attacco dei droni. Sempre qui sono custoditi anche i droni killer “Triton” e “Reaper”.
Tra i luoghi “civili” più sensibili, in molti non lo sanno, c’è invece la diga di Corbara (Orvieto) sul fiume Tevere. È uno dei luoghi più presidiati d’Italia: fosse attaccata, Roma verrebbe distrutta nel giro di pochi minuti.

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