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Emanuela Orlandi, cosa c’è nel dossier segreto del Vaticano. Ombre oscure

Pubblicato: 29/11/2024 08:15

Il dossier Vaticano su Emanuela Orlandi esiste: lo conferma la Santa Sede

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La conferma dell’esistenza del dossier su Emanuela Orlandi, scomparsa nel giugno 1983, arriva direttamente dalla Santa Sede. A dichiararlo è stato Alessandro Diddi, promotore di giustizia vaticano, durante le recenti indagini. Questa rivelazione segue la notizia di una “ricostruzione storica” svolta dal Vaticano, svelata dall’ex capo della gendarmeria, Domenico Giani, davanti alla commissione bicamerale d’inchiesta.
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La reazione di Pietro Orlandi

Pietro Orlandi, fratello della giovane, ha commentato: “Facciamo finta che l’abbiano trovato solo ora e non fosse già in Segreteria di Stato dal 2012, ma va bene. L’importante è che abbiano ammesso la sua esistenza, anche se dicono che il contenuto è riservato. Speriamo non sia stato modificato”.

Pietro ha sempre sostenuto che il Vaticano fosse a conoscenza di elementi cruciali sulla scomparsa di sua sorella. Già nel 2014, alcune chat tra Francesca Immacolata Chaouqui e il cardinale Ángel Vallejo Balda facevano riferimento al dossier: “Il dossier deve sparire, non si può distruggere il Vaticano”, si leggeva in uno dei messaggi.

La pista di Londra e il ruolo della banda della Magliana

Tra le teorie più accreditate c’è quella che vede Emanuela trasferita a Londra, passando prima per la Sardegna. Questo spostamento, secondo alcune ipotesi, sarebbe stato orchestrato dalla banda della Magliana e guidato da Enrico De Pedis, che avrebbe richiesto un passaporto falso per farla partire. Nel dossier potrebbero esserci documenti legati a un presunto soggiorno della ragazza in un ostello degli Scalabriniani a Clapham Road, incluse spese e lettere di figure ecclesiastiche come il cardinale Poletti.

Cosa contiene il dossier?

Se la “pista inglese” fosse confermata, il dossier potrebbe includere dati sul trasferimento, corrispondenze tra Vaticano e autorità italiane, e persino dettagli sulla gravidanza che, secondo Pietro Orlandi, Emanuela avrebbe avuto al momento della scomparsa.

Al momento, l’unica certezza è l’esistenza del fascicolo, la cui natura è definita “riservata”. Il contenuto resta ancora sconosciuto, ma le rivelazioni potrebbero aprire nuovi scenari su questo caso irrisolto.

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