Nick Kyrgios contro Jannik Sinner: il doping torna protagonista nel tennis
Nick Kyrgios torna a far parlare di sé, puntando nuovamente il dito contro Jannik Sinner e il tema del doping nel tennis. Lo scenario si riaccende con la sospensione per un mese di Iga Swiatek, numero 2 del ranking WTA, trovata positiva a una sostanza proibita. L’australiano, da tempo critico verso il tennista italiano, riporta il caso di Sinner al centro del dibattito.
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Sinner, risultato positivo al clostebol nella primavera del 2024, è stato prosciolto dall’International Tennis Integrity Agency (ITIA). Tuttavia, la vicenda non è chiusa: l’agenzia mondiale antidoping (WADA) ha fatto ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS), riaprendo il rischio di una squalifica.
Il caso Swiatek: una scintilla per le polemiche
La sospensione di Swiatek, legata alla contaminazione da un farmaco a base di melatonina, ha sollevato nuovi interrogativi. Il farmaco, usato comunemente per alleviare il jet lag, è regolamentato senza prescrizione medica in Polonia. Nonostante le attenuanti, la sua positività ha riacceso il dibattito sulla gestione dei casi di doping nel tennis, con Kyrgios che non ha perso l’occasione per esprimersi.
“Il nostro sport è spacciato”, ha scritto l’australiano su X, criticando le sanzioni che ritiene troppo leggere. Subito dopo, ha pubblicato una serie di post diretti a Sinner, ribadendo la necessità di una punizione severa per garantire credibilità al tennis.
Attacchi e previsioni: Kyrgios non si tira indietro
In risposta a un commento che chiedeva un pronostico per il tennis del 2025, Kyrgios ha ironizzato: “Il nostro numero 1 non fallirà un test antidoping“. E quando qualcuno ha ipotizzato un complotto dietro questi casi, ha replicato: “Semplicemente, entrambi non sapevano“, riferendosi a Sinner e Swiatek.
Anche altri tennisti hanno espresso il loro dissenso. Il canadese Denis Shapovalov, noto per la sua posizione critica verso Sinner, ha commentato sarcasticamente la squalifica di un mese inflitta a Swiatek: “Un mese, eh“. Il dibattito resta acceso, con Kyrgios che, ancora una volta, non risparmia le sue provocazioni.