
Emanuela Chirilli, una giovane di 27 anni originaria del Salento, ha perso la vita tragicamente in un incendio che ha devastato il b&b “Covo degli Angioini”, situato in piazza Municipio a Napoli. Il corpo della vittima è stato rinvenuto a pochi passi dalla porta della sua stanza, un dettaglio che lascia supporre che la giovane abbia tentato disperatamente di fuggire dal fuoco.
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La disperazione del fratello
Nicola, il fratello di Emanuela, non si dà pace per la morte della sorella e chiede giustizia. “Siamo piegati dal dolore, tormentati dai dubbi,” racconta, spiegando che il viaggio a Napoli era stato un mistero per la famiglia. Emanuela aveva chiamato la madre poco prima della tragedia per tranquillizzarla, dicendo che sarebbe tornata a casa il giorno dopo. Non aveva informato nessuno del suo viaggio a Napoli, se non un amico che l’aveva accompagnata al b&b la sera precedente. “Emanuela è morta bruciata viva mentre era in vacanza. È una cosa tremenda perché nessuno ce la riporterà indietro,” continua Nicola, visibilmente segnato dal dolore.
Le circostanze del viaggio e della tragedia
Emanuela, che a dicembre avrebbe compiuto 28 anni, sembrava essersi recata a Napoli per festeggiare il compleanno di un’amica. Tuttavia, l’amica non si è mai fatta viva, e solo grazie a un ragazzo che l’aveva vista la sera prima si è appreso che Emanuela si trovava al b&b da sola, probabilmente in compagnia di un gruppo di amici. La tragedia si sarebbe verificata in seguito a un cortocircuito all’interno della struttura.
Problemi strutturali e manutenzione carente
Nicola, nel raccontare la storia della sorella, ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sicurezza del b&b, che in passato avrebbe avuto diversi problemi strutturali. “La manutenzione dei sistemi antincendio non ha funzionato a dovere. Altrimenti non saremmo qui a piangere mia sorella,” ha dichiarato, lasciando intendere che la tragedia avrebbe potuto essere evitata con adeguati controlli e interventi.
La vita di Emanuela
Emanuela aveva avuto un’adolescenza difficile, ma con il tempo si era riscattata, trasferendosi a Lecce dove aveva trovato una carriera nella cura dei neonati. Lavorava come maestra di asilo nido e aveva un grande amore per i bambini, tanto da voler intraprendere una carriera pubblica nel settore. Nicola ricorda la sorella come una persona piena di energia, che si spostava in bicicletta a Lecce con determinazione. La sua morte improvvisa ha lasciato un vuoto incolmabile nella vita della sua famiglia.
Indagini in corso
L’ipotesi di reato per la morte di Emanuela è al momento di omicidio colposo, ma le indagini sono ancora in corso. Gli inquirenti stanno esaminando le testimonianze, i messaggi del cellulare della ragazza e le immagini delle telecamere di sorveglianza per fare luce sulla dinamica dell’incidente. L’autopsia, prevista per l’inizio della prossima settimana, potrebbe fornire risposte cruciali sulle cause della morte.
Emanuela Chirilli lascia un ricordo indelebile nel cuore dei suoi cari, che si battono affinché venga fatta giustizia e si accertino le responsabilità per una morte così tragica e ingiusta.