
Enrico Castellacci, ex medico della Nazionale italiana, ha condiviso le sue riflessioni a Radio Kiss Kiss Napoli sul malore di Edoardo Bove: “Quando ho visto quel ragazzo accasciarsi, ho provato un’ansia indescrivibile, perché i precedenti non sono mai confortanti. Parliamo di un ragazzo di soli 22 anni, e in questi casi la preoccupazione è inevitabile. Mi sono tranquillizzato solo sapendo che, arrivato in ospedale, era vigile. Stamattina è stato estubato e ha parlato con i medici: la fase critica sembra superata”.
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La spiegazione del Prof Castellacci
Parlando delle possibili cause, Castellacci ha spiegato: “Si ipotizza una torsione di punta, che è legata a problemi di aritmia. Non conosco la diagnosi precisa, ma un’aritmia potrebbe aver scatenato tutto questo. All’inizio si parlava di un attacco epilettico, ma anche l’epilessia può condurre a problemi cardiaci. La chiave è ottenere una diagnosi chiara per valutare se potrà tornare a giocare. Nulla può essere previsto al momento.”
L’ex medico ha poi sottolineato l’importanza delle cure immediate: “Oggi la presenza di medici capaci di effettuare massaggi cardiaci o utilizzare un defibrillatore è fondamentale. Ma il pensiero va anche ai campi di periferia, dove il defibrillatore è spesso presente, ma mancano le competenze necessarie per usarlo al meglio. Purtroppo, simili episodi non avvengono solo negli stadi professionistici.”
Confrontando la situazione italiana con quella di altri Paesi, Castellacci ha aggiunto: “In Italia abbiamo standard molto severi per le idoneità sportive, tra i migliori al mondo. In altre nazioni, come l’Inghilterra, le responsabilità sono lasciate al giocatore stesso. Ad esempio, Eriksen gioca con un defibrillatore sottocutaneo, ma qui da noi non potrebbe farlo. Un colpo in quella zona potrebbe essere pericoloso.” Queste riflessioni evidenziano le sfide mediche e regolamentari legate alla sicurezza degli atleti.