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Bove, parla Giancarlo Antognoni: “L’ho visto cadere in tv, se c’è il defibrillatore è grazie a me”

Pubblicato: 03/12/2024 09:23
Bove Giancarlo Antognoni defibrillatore

Il malore improvviso che ha quasi ucciso Edoardo Bove riporta alla mente un altro episodio molto simile accaduto 43 anni fa all’allora leader indiscusso della squadra viola: Giancarlo Antognoni. Oggi ha 70 anni ed è il team manager della Nazionale Under 21. Ma il 22 novembre del 1981 era in campo, con la fascia di capitano al braccio, quando, dopo uno scontro violentissimo con il portiere del Genoa Silvano Martina, il suo cuore smise di battere: “E a quei tempi non c’era il defibrillatore… Anzi, se lo hanno introdotto è merito mio”. Antognoni in quell’occasione ha rischiato davvero di morire, salvato dal pronto intervento di “Pallino” Raveggi, lo storico massaggiatore di quella Fiorentina che gli spostò la lingua perché non soffocasse, proprio come ha fatto con Bove il compagno di squadra Danilo Cataldi. “Ma di quei momenti concitati non ricordo niente. Ho visto e rivisto le immagini più avanti”, spiega.
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Le parole di Antognoni su Bove

Ero davanti alla tv e quando ho visto Bove accasciarsi sul prato del Franchi, il mio Franchi, non ci volevo credere. – racconta Antognoni al Corriere della Sera – Sono stati momenti tremendi, minuti interminabili e non ho potuto evitare di tornare indietro con il pensiero. Ho provato tanta angoscia, non solo perché quanto accaduto a Bove era successo a me, nello stesso stadio e con la stessa maglia, soprattutto perché con Edo c’è un rapporto”.

“Ci siamo conosciuti durante il ritiro della Nazionale Under 21 a settembre e nella prima partita, contro San Marino, è stato capitano e ha segnato il primo gol. – prosegue Antognoni – A Latina, quella volta, avevo incontrato anche suo padre, Giovanni. Una famiglia unita, che aiuterà moltissimo il figlio nel suo percorso. Domenica mi sono spaventato, ma adesso ho fiducia: Bove è un ragazzo forte. Alla fine di quella trasferta siamo tornati insieme a Firenze, che era appena diventata la sua nuova città. Abbiamo parlato tanto e di tutto, mi ha chiesto anche informazioni su dove andare a vivere, è stato un viaggio piacevole che mi ha permesso di scoprire un ragazzo maturo e profondo”.

“Bove è un leader

Bove prima di tutto è un leader. – aggiunge ancora l’ex capitano viola – In Nazionale lo stanno tutti a ascoltare, anche i più esperti. Non è facile avere quella personalità a poco più di vent’anni. Gli dirò di pensare solo a guarire. La mia situazione era diversa, avevo ricevuto una botta fortissima alla testa e sono tornato in campo dopo quattro mesi. Adesso aspettiamo di capire cosa dicono i medici. Ma sono certo che si riprenderà in fretta.

È un combattente, reagirà bene. Firenze è speciale. Lo coccolerà e lo adotterà, come ha fatto con me. Edo è già entrato nel cuore della città. Il resto lo faranno la famiglia, gli amici, la fidanzata, i compagni di squadra. Spero che possa avere presto l’idoneità per riprendere a giocare, ma non deve avere fretta. Deve darsi del tempo, superare quanto accaduto, preoccuparsi dell’aspetto fisico e soprattutto psicologico. Quando sarà uscito dall’ospedale vorrei incontrarlo. Lo aspetta la Fiorentina, ma anche noi della Under 21 non vediamo l’ora di riabbracciarlo”, conclude Antognoni.

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Ultimo Aggiornamento: 03/12/2024 09:47

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