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Filippo Turetta, la reazione sconvolgente di chi non tradisce un’emozione. Ma come è possibile?

Pubblicato: 03/12/2024 16:21

È stato condannato all’ergastolo Filippo Turetta, il 3 dicembre 2024, per il brutale femminicidio di Giulia Cecchettin, avvenuto nel novembre 2023. Uno degli aspetti più sconvolgenti emersi durante la lettura della sentenza è stata l’assoluta impassibilità dell’imputato. Nessuna reazione, nessuna mimica facciale o smorfia a tradire un’emozione, neanche minima.
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La freddezza di Turetta è apparsa quasi disarmante, un misto di apatia e asetticità che ha colpito profondamente i presenti. Il peso della pena massima sembrava non toccarlo, un atteggiamento che ha fatto emergere, ancora una volta, la distanza emotiva e la mancanza di rimorso che hanno caratterizzato tutto il processo.

Questo verdetto, arrivato a distanza di poco più di un anno dai tragici eventi, rappresenta un segnale forte della giustizia verso crimini di tale brutalità. Tuttavia, la reazione (o meglio, l’assenza di reazione) di Turetta non può che sollevare interrogativi sulla sua personalità e sulla capacità di comprendere appieno la gravità delle sue azioni.

La vicenda di Giulia Cecchettin ha scosso profondamente l’opinione pubblica e ha riacceso il dibattito sul femminicidio e sulla necessità di affrontare con urgenza le radici di questa piaga sociale. La condanna di oggi rappresenta una vittoria della giustizia, ma resta l’amarezza di una giovane vita spezzata troppo presto.

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Ultimo Aggiornamento: 03/12/2024 16:44

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