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Cristina Pugliese impiccata nella doccia, la testimonianza: “Il compagno aveva una mano sporca di sangue”

Pubblicato: 04/12/2024 16:33
Cristina Pugliese compagno sangue

L’ipotesi del suicidio non convince gli investigatori, e la telefonata ricevuta dalle forze dell’ordine suscita ulteriori dubbi: “Aiutateci, la mia compagna si è impiccata nella doccia”. Questo è il contesto del caso di Cristina Pugliese, una giovane madre trovata priva di vita nel bagno della sua abitazione in provincia di Verona, con il compagno sotto indagine per omicidio volontario a piede libero. Analizziamo i dettagli di questa tragica vicenda.
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Le parole dei familiari di Cristina Pugliese: “Quel messaggio”

La famiglia della 27enne sostiene che la donna non si sia suicidata. Non si arrestano le accuse nei confronti del compagno, di averla allontanata da chi le vuole bene e di averle fatto del male. I loro dubbi sono stati raccolti da chi indaga sull’accaduto. “Mia figlia non può essersi uccisa – ha spiegato la madre, Rosa Sainato -. Non lo avrebbe mai fatto”. Ha la stessa certezza anche il fratello, Rocco Pugliese, che spiega di aver ricevuto uno “strano messaggio” dal compagno della 27enne proprio domenica mattina, il giorno in cui la ragazza è stata trovata morta. “Mi chiedeva se l’avessi vista. Mi è parso strano perché io lui non avevo mai voluto conoscerlo, non mi piaceva e non ci frequentavamo. Cristina di solito passava a trovarmi in officina ma mai con lui. Ha mandato un messaggio anche all’ex compagno di Cristina e questo è stato altrettanto strano. Ho iniziato a preoccuparmi davvero, ho cercato di contattarla diverse volte nel corso della giornata e poi con papà siamo andati a bussare a casa sua. Abbiamo trovato i lampeggianti e i militari che non ci lasciavano entrare”.

Secondo la famiglia di origine di Pugliese, il compagno la stava lentamente isolando. Il fratello ha raccontato di una lite avvenuta la sera prima della morte della 27enne davanti a un bowling del paese. “Come avrebbe fatto a strangolarsi da sola con il tubo della doccia? Non è possibile. Inoltre, lei un gesto simile non l’avrebbe mai compiuto” ha concluso.

La testimonianza chiave della titolare del bar


“Appena mi ha visto mi ha detto: ho litigato con lei, non la trovo. – questa la testimonianza di Anna Bertolazzo, titolare del bar Gallery a Caldiero, in cui Cristofori è cliente fisso – Marco aveva una delle mani sporche di sangue, sembrava rinsecchito. Al momento ho pensato che si fosse ferito lavorando, poi ho iniziato a preoccuparmi. Così ho insistito: dov’è il telefonino di Maria Cristina, così provi a contattarla? Mi ha risposto: il suo cellulare è a casa mia”.

Cristina Pugliese, rinvenuta impiccata in bagno: emergono interrogativi sul suicidio Cristina Pugliese, 27 anni, originaria di Marina di Gioiosa Ionica in Calabria, si era trasferita a Caldiero (Verona) con la sua famiglia, che include madre, padre e un fratello che gestisce un’autofficina a Soave. Era madre di una bambina di cinque anni e aveva un compagno.

La sera di domenica 1° dicembre, il compagno ha dato l’allerta, contattando le autorità e affermando: “Venite, la mia compagna si è impiccata nella doccia“. Quando i carabinieri sono giunti sul posto, l’uomo ha spiegato di aver scoperto il corpo della sua compagna nel bagno e ha sostenuto che il suicidio fosse avvenuto tramite il tubo della doccia. Da quel momento sono state avviate le indagini: la casa è stata posta sotto sequestro, sono stati effettuati rilievi e disposta l’autopsia.

Cristina Pugliese trovata senza vita, il compagno sotto inchiesta

Tuttavia, dopo qualche ora, la situazione cambia e l’ipotesi del suicidio viene affiancata da quella di omicidio: il compagno è ora indagato per omicidio volontario. Questa decisione, come spiegato dal procuratore capo Raffaele Tito, è stata adottata per garantire al compagno della vittima tutte le dovute tutele legali.

L’autopsia, che sarà effettuata presso l’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Borgo Roma, si rivelerà cruciale. Il medico legale dovrà determinare le cause della morte e verificare eventuali segni di lesioni o traumi che possano suggerire un’altra spiegazione. Si teme che possa trattarsi di un suicidio inscenato.

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