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Da dove arrivano (davvero) le cozze che compriamo o mangiamo al ristorante

Pubblicato: 05/12/2024 14:22
cozze

Agli italiani le cozze piacciono, e anche molto. Il problema, però, è che molto spesso non sanno da dove arrivano. Che sia a casa o al ristorante, la provenienza di questo piatto di pesce tanto amato è spesso ignota. Dai soutè alle zuppe, dalla pasta ai frutti di mare, alle cozze fritte, gratinate, ripiene, c’è l’imbarazzo della scelta. Quello che molti non sanno è che in Italia le cozze vengono raccolte solo da aprile a ottobre, quando le condizioni calde sono ideali per la loro crescita. Il resto dell’anno gli italiani – senza saperlo – mangiano cozze che vengono da altre parti del mondo. L’etichetta di un prodotto di allevamento deve indicare il paese di origine dei molluschi (obbligatorio) che non sempre corrisponde a quello in cui il prodotto è stato in realtà sottoposto alla fase finale del processo di allevamento o coltura. Attenzione dunque a leggere l’etichetta perché le parole possono essere fuorvianti. Scopriamo quindi quali cozze mangiamo in realtà.
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Cari italiani, prevalentemente mangiamo in realtà cozze provenienti dalla Spagna, dove vengono allevate grazie a condizioni climatiche più favorevoli rispetto all’Italia durante tutto l’anno. Cosa succede quindi? Che cozze spagnole, ad esempio, trascorrono la reimmersione finale in acque italiane e così si guadagnano in etichetta la dicitura “allevate in Spagna e raccolte…” in un qualsiasi golfo italiano. Come sottolinea Dissapore nel rendere nota questa prassi, “la specie tra Spagna, Francia e Italia è la stessa”, quindi poco male. “Ma se pensate di acquistare prodotti Made in Italy tutto l’anno, beh, sappiate che non è così”. Come non lo sono le cozze surgelate comunemente distribuite nei supermercati. Quelle da dove vengono? “L’origine è cilena, ma la specie è differente, si tratta infatti della Mytilus edulis”, che è pur sempre un buon prodotto.

“A livello nutrizionale sono uguali – spiega il medico veterinario specializzato nel settore ittico, Valentina Tepedino a Dissapore – ma la nostra per gusto e masticabilità è stata riconosciuta come migliore rispetto ad altre origini e altre specie”. Occhio allora quando andiamo a mangiare fuori. Perché se in pescheria è obbligatorio indicare l’origine del prodotto, nei menu dei ristoranti è sufficiente indicare cozze in modo generico, senza ulteriori specifiche. Dicevamo, fosse Spagna o Francia poco male. Ma è importante sapere che, come spiega lo studio di Eumofa (European Market Observatory for Fisheries and Aquaculture Products) pubblicato nel novembre 2022 e focalizzato sul mercato delle cozze in Spagna, Francia, Italia e Irlanda, il più grande produttore al mondo di cozze è la Cina, che nel 2020 ha fornito il 43% della produzione mondiale, seguita dai Paesi dell’UE-27 e dal Cile rispettivamente con il 20% e il 19%. Quindi mangiamo anche molte cozze cinesi.

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