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Elezioni Romania, la Corte Costituzionale annulla primo turno delle presidenziali

Pubblicato: 06/12/2024 14:59

BUCAREST – La Corte Suprema della Romania ha annullato il risultato del primo turno delle elezioni presidenziali, stabilendo che l’intero processo elettorale dovrà essere ripetuto. La decisione arriva in un momento di forte tensione politica, poiché domenica si sarebbe dovuto tenere il secondo turno e nei seggi all’estero erano già iniziate le votazioni.
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Al centro della controversia c’è Calin Georgescu, il candidato di estrema destra che si oppone al sostegno della Romania all’Ucraina nella guerra contro la Russia. La sua vittoria nel primo turno ha suscitato molte domande, alimentate dalla diffusione di documenti declassificati dal massimo consiglio di sicurezza romeno. Secondo questi documenti, il paese sarebbe stato oggetto di “attacchi aggressivi ibridi-russi” durante il periodo elettorale.

“La ripetizione del processo elettorale per eleggere il presidente della Romania sarà completa”, ha dichiarato la Corte Suprema, aggiungendo che il governo fisserà una nuova data e un nuovo calendario per i passaggi necessari. Se il secondo turno si fosse svolto come previsto, avrebbe visto Georgescu, candidato filo-russo, sfidare la leader centrista e filo-UE Elena Lasconi.

Crescita dell’estrema destra in Romania

La cancellazione delle presidenziali arriva in un contesto politico delicato. I partiti di estrema destra hanno registrato ottimi risultati anche nelle recenti elezioni parlamentari, evidenziando una tendenza preoccupante per molti osservatori europei. Tuttavia, i socialdemocratici al governo si sono confermati come la forza politica più rappresentata, alimentando le speranze di formare un governo di coalizione filo-UE.

Nonostante i sospetti sollevati sull’interferenza elettorale russa, la Corte Suprema ha dichiarato che non vi sono dubbi sull’integrità del voto parlamentare, distinguendo le due competizioni.

Questa situazione pone la Romania al centro dell’attenzione internazionale, con implicazioni che vanno oltre i confini del paese, specialmente in relazione ai rapporti con l’Unione Europea e il conflitto in Ucraina.

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